Ami sulla “Giornata Internazionale dell’Infanzia”
Dal 20 novembre 1989, anno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia, si celebra la Giornata Internazionale dell’Infanzia.
Una Convenzione che l’esimio prof. Van Brueren ha definito correttamente la Convenzione delle 4 P: partecipazione dei bambini nelle decisioni riguardanti il loro destino; protezione contro le discriminazioni e tutte le forme di abbandono e sfruttamento; prevenzione dei danni fisici e morali; provvedimento di assistenza per le loro necessità basilari. Sull’importanza di questa giornata, interviene la presidente regionale dell’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, Margherita Corriere: «Oggi, nonostante esista questo documento dell’ONU, urge una maggiore attenzione verso la tutela dei diritti e dei bisogni primari dei minori. Bisogna fare ancora tanta strada per un’attuazione concreta dei fondamentali diritti dei bambini.
Viviamo, infatti, in una società in cui i minori sono sfruttati sul lavoro, sono abusati, sono vittime di violenza fisica e psico-affettiva, sono abbandonati, oltre ad essere minori che muoiono ancora di stenti e di fame. Non è possibile che ancora oggi, nel mondo, più dell’80% dei bambini dai 2 ai 14 anni sia vittima di qualche forma di violenza, dalle punizioni corporali alle peggiori forme di abuso; che ci siano circa 35 milioni di minori abusati sessualmente, che oltre un milione e mezzo di minori sia vittima di traffici, che oltre un miliardo di loro viva in zone di guerra o ad alta densità di conflitti bellici e che oltre 200 milioni di minori nel mondo siano costretti a lavorare, considerando che oltre 400.000 di questi ultimi si trovano nella nostra bella Italia».
Dal 2011 al 2012, nel nostro Paese, sono triplicati i reati di atti sessuali con minorenni. In Italia le bambine e le ragazze risultano più vulnerabili, di fronte alla violenza, rispetto ai loro coetanei maschi: in 6 casi su 10 la vittima di reati commessi e denunciati su minori nel 2012 è una giovanissima donna. Nel 2012, sono stati 5.103 i minori vittime di reati: una cifra superiore a quella del 2011 (4.946, ndr). Secondo i dati forniti dalle Forze dell’Ordine, nel 2012, 689 minori hanno subito violenza sessuale, di cui l’85% delle vittime è di sesso femminile. A questi vanno aggiunte le 422 vittime di violenza sessuale aggravata.
Tra i reati a sfondo sessuale, a registrare l’aumento più drammatico in un anno è la pornografia minorile: +370% a danno di 108 minori, il 69% dei quali è femmina. In generale, tra i reati commessi e denunciati su minori, quelli che mietono più vittime sono i maltrattamenti in famiglia: i bambini che li hanno subiti nel 2012 sono stati 1.247 in più del 2011. Incredibile pensare, poi, che in Italia sono 400.000 i bambini vittime della violenza assistita. Negli ultimi sei anni sono triplicati i casi di abusi fisici (una segnalazione su 5 è per percosse), mentre il 63% delle situazioni di emergenza si verifica dentro le mura domestiche (nel 78% dei casi per colpa di uno dei due genitori, nello specifico 44% madre e 34% padre), il 18,3% per strada, il 5,7 % a scuola, il 3,7% a casa di amici o parenti.
Il 22% dei minori è a rischio povertà e tra i più colpiti sono i bambini con un solo genitore (1 su 3) e i bambini delle coppie più giovani (1 su 2). L’Italia, tra i Paesi europei, risulta agli ultimi posti per i finanziamenti alla famiglia, cui affida l’1,3% del PIL rispetto alla media europea del 2,2%. «Sono dati allarmanti – spiega l’avvocato Corriere –, specchio di una società ancora troppo adulto-centrica, che non tiene nella giusta considerazione le esigenze e gli interessi dei minori. I bambini, invece, devono essere rispettati quotidianamente e messi al centro delle azioni degli adulti, in una visione bambino-centrica della società.
I diritti dei minori devono essere garantiti nella concretezza quotidiana, non da ultimo, il diritto alla famiglia, il diritto alla bigenitorialità: vale a dire, il diritto ad avere due genitori, madre e padre, che si prendono cura amorevolmente di loro, impegnandosi insieme e in modo maturo per una loro equilibrata crescita psicofisica. È veramente allarmante constatare che la prevalenza delle violenze e dei maltrattamenti (circa il 75%) viene perpetrata ai danni dei minori in ambito familiare: i maltrattamenti domestici consistono in violenze diverse, fisiche, sessuali, economiche. Una situazione ad alto rischio di violenze, soprattutto psicologiche per i minori, che si vive specialmente nel momento della separazione dei coniugi.
La conflittualità nell’ambito della coppia genitoriale, spesso, impedisce alla coppia di continuare ad essere autentici genitori per i propri figli che, sempre più frequentemente, vengono usati inconsapevolmente come strumenti di belligeranza, alibi per le proprie ostilità o per le loro battaglie giudiziarie. Dispute che non avranno mai vincitori, ma solo vinti: in primis, quei figli rimasti senza il sostegno e l’apporto educativo–affettivo di mamma e papà. I bambini hanno bisogno di entrambe le figure genitoriali e di vivere consapevoli del loro affetto, certi della loro presenza e delle loro cure in un rapporto sereno e coeso, all’insegna di un ethos solidale». Maria Montessori sosteneva: “per aiutare un bambino dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente”.
E un ambiente libero è un ambiente dove regna la solidarietà e la parità tra le generazioni in un rapporto di reciproco rispetto dei diversi ruoli. «Non possiamo e, soprattutto, non dobbiamo ricordarci della salvaguardia dei bambini solo una volta l’anno – prosegue la presidente dell’AMI – per renderci conto di tutto quello che non è stato ottemperato e… per continuare pervicacemente in una condotta omissiva dei propri doveri etici ancor prima che giuridici verso l’infanzia. Eva Ghazal, sposa bambina di 13 anni, dal Libano aspetta ancora giustizia e di vivere la sua fanciullezza in modo spensierato. Un bimbetto di otto anni, a Tripoli, non gioca alla guerra, ma fa la guerra armato di un kalashnikov più grande di lui.
Non possiamo permetterlo ancora!» Il polacco Janusz Korczak diceva: “carichiamo l’infanzia del fardello dei doveri dell’uomo di domani, senza riconoscerle alcuno dei diritti dell’uomo di oggi”. Il 20 novembre, allora, deve essere un giorno di vera riflessione, che inciti i popoli e i governanti a passare all’azione con programmi mirati, per un’effettiva salvaguardia dei minori, da considerare non più come mero oggetto di tutela, bensì come soggetti di diritto, con la propria personalità in itinere da proteggere e da difendere. «Vorrei ricordare ancora una frase molto significativa del grande Korczak – conclude Margherita Corriere: “quando ride un bambino ride tutto il mondo”». Perché l’infanzia è speranza e promessa dell’umanità.