Bracconaggio: tre denunce, sequestrati fucili e munizioni
Nell’ultimo fine settimana altre due operazioni sono state portate a termine dalla Polizia Provinciale di Cosenza.
La prima è stata compiuta dai poliziotti in forza al distaccamento di Mormanno della Polizia Provinciale, che ha portato alla denuncia di due persone, R. L. e S. M., entrambi provenienti dalla provincia di Brescia, poiché sorpresi mentre esercitavano la caccia, in località Zingarello di Cassano Ionio, avvalendosi di mezzi vietati dalla legge.
La pattuglia, durante il monitoraggio dell’attività venatoria dei due soggetti, si è accorta che, dal luogo in cui avevano piazzato un piccolo capanno, per la caccia da appostamento provvisorio, proveniva il canto delle allodole, presumibilmente derivante da richiami posseduti.
Nell’avvicinarsi ai cacciatori, durante i controlli di rito, è emerso che gli stessi, oltre ad utilizzare alcune allodole quali richiami vivi regolarmente detenuti, si avvalevano di un richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico. Tale illecita condotta è stata subito ammessa dai cacciatori, così, ricorrendone i presupposti, si è proceduto al sequestro dei fucili, delle munizioni, del richiamo e dei capi di selvaggina abbattuti durante la giornata di caccia.
La seconda operazione è stata possibile grazie all’intervento delle guardie volontarie venatorie dell’Arcicaccia di Cosenza, che in collaborazione con una pattuglia della Polizia Provinciale di Cosenza, hanno proceduto alla denuncia di una persona, S. C. residente in provincia di Cosenza, che esercitava la caccia alle allodole, in località Ferramonti di Tarsia, avvalendosi di un richiamo acustico del genere vietato. Anche in questo caso gli agenti hanno proceduto al sequestro del fucile, delle munizioni, del richiamo e della fauna abbattuta.
Delle operazioni è stata immediatamente informata la Procura della Repubblica di Castrovillari.
Continua incessante l’attività di controllo del territorio, effettuata dagli uomini del Nucleo Ittico–venatorio della Polizia Provinciale di Cosenza, sotto il coordinamento del Comandante del Corpo, il Dott. Giuseppe Colaiacovo. Innumerevoli le denunce ed i sequestri portati a termine dall’inizio della stagione venatoria ad oggi, connessi a reati legati all’esercizio della caccia.