Coldiretti Calabria: report del quarto forum regionale delle bonifiche e irrigazione
Il ruolo essenziale svolto dai Consorzi di Bonifica e Irrigazione per l’agricoltura, il sevizio alla collettività secondo il principio della sussidiarietà, la tutela del territorio è stato unanimemente riconosciuto da tutti coloro che sono intervenuti al quarto Forum delle Bonifiche e Irrigazioni, organizzato da Coldiretti e Urbi Calabria che si è svolto al Campora San Giovanni –Amantea (CS).
“Si, ha commentato il Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, tutti tifano per i Consorzi di Bonifica, e questo ci riempie di soddisfazione e di ulteriori responsabilità, ma noi siamo gli uomini del fare, e abbiamo presentato i primi frutti dell’attività dei Consorzi, che nonostante i tagli consistenti subiti, non si sono arresi e continuano a svolgere le proprie funzioni al servizio dei cittadini, delle Istituzioni e delle imprese agricole. Certamente – ha continuato – noi non partiamo solo dalle risorse, che sono comunque importanti, ma chiediamo alla politica, a fronte dell’attività che svolgiamo e che viene riconosciuta, di evitare tagli lineari, di indirizzare le risorse verso progettualità che fanno il bene della Calabria, perché è indispensabile più che mai, ammodernare le strutture gestite dai consorzi di proprietà della regione.
Gli ultimi accadimenti avvenuti in Calabria con i violenti nubifragi, hanno poi fatto emergere che laddove i Consorzi, con proprie risorse, sono intervenuti, il rischio idrogeologico è stato mitigato e attenuato. L’assessore Trematerra, ha riconosciuto il cambio di passo dei Consorzi di Bonifica e che gli stessi, grazie al lavoro continuo, hanno oggi una maggiore credibilità. Il dipartimento agricoltura, insieme all’URBI e Anbi, sta lavorando con determinazione alle linee guida per la redazione dei piani di classifica e questo è un elemento di grande novità.
I Consorzi, dal Forum escono rafforzati, perché hanno anche saputo affrontare a “viso aperto” e propositivo le varie problematiche sulle quali gli stessi presidenti degli undici Consorzi ne sono stati i protagonisti e relatori: risparmio idrico, rapporto con i comuni e manutenzione del territorio, forestazione, piano irriguo regionale, nuova programmazione fondi comunitari, energie rinnovabili, bilancio e controllo di gestione, sostenibilità economico-finanziaria, valorizzazione del capitale umano sono stati i temi affrontati che hanno permesso di delineare e affermare i risultati conseguiti e la capacità di innovazione che questi enti di autogoverno possiedono. Una risposta corale alle nuove sfide, che è stata apprezzata dalla classe politica intervenuta: Wanda Ferro a nome delle amministrazioni provinciali calabresi, Gianluca Gallo presidente della commissione consiliare assetto e utilizzazione del Territorio, Mario Magno componente commissione consiliare bilancio, l’assessore all’urbanistica Alfonso Dattolo.
Da tutti è stato riconosciuto che i Consorzi hanno voltato pagina e che si sono dimostrati attenti e capaci nell’offrire i servizi andando quando è occorso anche al di là delle competenze. Anche da Salvatore Siviglia segretario dell’autorità di bacino e da Roberto Iodice Commissario ex Agensud, è venuto un incoraggiamento a continuare perché finalmente esiste una progettualità spendibile ad ogni livello da parte dei Consorzi di Bonifica. Al Forum, sono intervenuti il Presidente e il Direttore generale dell’ANBI, Massimo Gargano e Anna Maria Martuccelli.
Il primo ha molto apprezzato la forte testimonianza del sistema consortile calabrese, che si sta caratterizzando per una stagione di concretezza, ma che deve fare i conti con un impetuoso consumo del suolo, che chiama i Consorzi ad una assunzione ancora maggiore di responsabilità. Il direttore Generale ha esaltato la sussidiarietà dei Consorzi, chiedendo un forte impegno in sede di programmazione dei fondi comunitari attraverso l’accordo di partenariato e ha richiamato anche le competenze degli Enti consortili sulla compatibilità e regolazione idraulica, che se non opportunamente governata, accentuerà la vulnerabilità e fragilità del territorio a causa anche del regime torrentizio delle acque, della prevalenza dei territori collinari e montuosi.