Quintieri (Radicali): nuova interrogazione per il carcere di Paola
Continua l’attività di Sindacato ispettivo parlamentare in riferimento alle condizioni illegali di detenzione all’interno del Carcere di Paola grazie all’opera svolta dal radicale Emilio Quintieri.
Nella scorsa settimana, furono gli Onorevoli Ferraresi, Nesci, Dieni, Barbanti, Parentela, Agostinelli, Bonafede, Micillo, Tancredi Turco, Sarti, Colletti e Businarolo, Deputati del Movimento Cinque Stelle, a presentare alla Camera una durissima interrogazione al Governo (la nr. 5/01535 del 21/11/2013) chiedendo di ricevere risposta in Commissione Giustizia.
Nei giorni scorsi, invece, la questione è stata ulteriormente sottoposta all’attenzione dei Ministri della Giustizia Annamaria Cancellieri e della Salute Beatrice Lorenzin con una circostanziata interrogazione a risposta scritta (la nr. 4/01192 del 25/11/2013) sottoscritta dal Senatore del Pd Luigi Manconi, membro della Commissione Giustizia e Presidente della Commissione Straordinaria per la Tutela e Promozione dei Diritti Umani di Palazzo Madama.
Nella sua interrogazione Manconi ha rappresentato non solo la problematica del sovraffollamento che, oltre a rendere più penosa e disumana la detenzione per la ristrettezza degli spazi, influisce anche sulla tutela dei diritti dei detenuti, incidendo e condizionando pesantemente l’attività della magistratura di sorveglianza. Infatti, nel penitenziario tirrenico, a fronte di una capienza regolamentare di poco più di 150 posti sono rinchiuse 300 persone. In queste condizioni è difficile garantire il rispetto delle condizioni minime di accettabilità della vita in carcere e, soprattutto, della dignità umana. E non è solo l’esiguità dello spazio vitale concesso a ciascun detenuto perché a questo si deve aggiungere anche la carenza di attività sportiva e ricreativa (il Teatro, la Palestra, la Biblioteca e le Salette per la socialità interne ai Reparti sono chiusi e non funzionanti), l’impossibilità di riuscire a lavorare (gli unici posti di lavoro, del tutto insufficienti, sono quelli alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria), la cronica carenza del personale di polizia penitenziaria, degli educatori e degli psicologi. Inoltre, l’aumento del numero dei detenuti, determina per la magistratura di sorveglianza cioè l’Autorità Giudiziaria che sovraintende all’esecuzione della pena o alla custodia degli imputati, un notevole carico di lavoro che va ad aggravare le legittime aspettative dei detenuti, specie in occasione della concessione di misure alternative alla detenzione o di altri benefici premiali previsti dall’ordinamento penitenziario.
Proprio per questo l’ex Leader dei Verdi ha chiesto ai Ministri con quale frequenza il Magistrato di Sorveglianza visiti i locali dove si trovano i detenuti, quale sia l’organico ed il carico di lavoro dell’Ufficio, quanti siano i detenuti che hanno beneficiato della Legge “Svuota Carceri” e quante siano le istanze giacenti in tal senso ed a cosa sia dovuto l’eventuale ritardo nel disbrigo degli atti, quanti siano i detenuti stranieri che abbiano chiesto l’espulsione e quanti di questi siano stati espulsi ed a quanti di loro sia stato negato e per quali motivi ed infine se detto Magistrato abbia segnalato al Ministero le condizioni illegali di detenzione, la cronica carenza di personale e la mancata attuazione di un trattamento rieducativo. E’ stata altresì rappresentata la fatiscenza e l’inidoneità delle sale adibite ai colloqui familiari, la scarsa manutenzione dei locali riservati per i colloqui con i difensori, la qualità pessima dei materassini di gommapiuma forniti ai detenuti, l’impossibilità di poter vedere molti canali televisivi nazionali e locali, l’impossibilità di acquistare, ricevere o possedere lettori cd per l’ascolto di musica, l’inesistenza di camere destinate a non fumatori, la mancata separazione dei condannati dagli imputati, l’assenza di mediatori culturali per gli stranieri, la mancata approvazione del regolamento di istituto, l’illegale controllo notturno effettuato nelle celle dei detenuti da parte del personale di polizia penitenziaria, etc.
L’ex Sottosegretario di Stato alla Giustizia Luigi Manconi ha dunque chiesto al Governo di sapere se e quali informazioni disponga in merito ai fatti rappresentati e se questi corrispondano al vero, quali siano i dati aggiornati del sovraffollamento e della capienza regolamentare dell’Istituto, quale sia la cifra destinata ogni anno, negli ultimi cinque anni, per la manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso e se non si ritenga di incrementarla per il fututo in considerazione delle criticità e dei problemi segnalati, per quali motivi si impedisca ai detenuti di far uso dei lettori cd per l’ascolto di musica e di poter vedere diversi canali televisivi nazionali e locali, se non ritenga di dover disporre con la massima urgenza il completo rifacimento delle sale colloquio del Carcere di Paola e di intervenire per assicurare la mediazione culturale per i detenuti stranieri disponendo anche delle mirate visite ispettive per avere un quadro più chiaro della situazione esistente.