Il Carcere di Paola tra i tre più affollati della Calabria
Sono 231 i detenuti che, attualmente, ospita la Casa Circondariale di Paola, a fronte di una capienza regolamentare di 182 posti: 49, dunque, quelli in eccesso. 134 dei ristretti sono italiani (di cui 2 in Alta Sicurezza in attesa di trasferimento ad altro Istituto) e 97 stranieri.
I dati arrivano da Emilio Enzo Quintieri, esponente dei Radicali Italiani, al termine della visita effettuata la vigilia di Natale nello stabilimento penitenziario tirrenico.
Nonostante sia una Casa Circondariale con delle Sezioni di Reclusione, la maggior parte dei detenuti ha una posizione giuridica di condannato definitivo (178 di cui 2 As). 21 sono gli imputati in attesa di primo giudizio, 16 gli appellanti e 16 i ricorrenti. A 18 dei condannati definitivi che hanno tenuto una buona condotta, il Magistrato di Sorveglianza di Cosenza, Paola Lucente, ha concesso un permesso premio per trascorrere le festività all’esterno dell’Istituto. Circa la metà dei “permessanti” è costituita dai detenuti del padiglione a custodia attenuata.
La Delegazione Radicale, autorizzata da Roberto Calogero Piscitello, Direttore Generale dei Detenuti e del Trattamento del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, era composta da Emilio Enzo Quintieri, Valentina Moretti, Roberto Blasi Nevone e dall’Avvocato Carmine Curatolo del Foro di Paola.
La Casa Circondariale di Paola, con i suoi 49 detenuti in eccesso rispetto alla capienza regolamentare, si pone al terzo posto tra gli Istituti Penitenziari sovraffollati della Calabria (7 su 12), preceduta dalle consorelle “Sergio Cosmai” di Cosenza e “Giuseppe Panzera” di Reggio Calabria.
“A Paola – spiega Quintieri - l’indice di sovraffollamento è del 125,82% con una grave carenza di organico di Polizia Penitenziaria e di Funzionari Giuridico Pedagogici. Infatti, pur essendo presenti 103 unità di Polizia Penitenziaria a fronte di una pianta organica che ne prevede 113, mancano due Commissari, sette Ispettori ed undici Sovrintendenti”.
“Solo il ruolo degli Agenti-Assistenti – continua il Radicale - è al completo perché, rispetto ad un organico di 84 unità, nel Reparto di Paola ve ne sono in servizio 94. Per quanto riguarda invece gli Educatori, a fronte di una pianta organica di 6 unità, sono in forza nell’Istituto soltanto 3 Funzionari”.
La Delegazione dei Radicali, accolta ed accompagnata durante il giro ispettivo dai sottufficiali di Polizia Penitenziaria Ercole Vanzillotta e Attilio Lo Bianco, ha avuto modo di apprendere anche notizie relative alla morte del detenuto marocchino Youssef Mouhcine, avvenuta alla fine del mese di ottobre e finita, più volte, all’attenzione del Governo grazie a delle Interrogazioni Parlamentari presentate alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica.
“Intanto – sottolinea Quintieri - non corrisponde al vero che lo stesso si trovasse in isolamento poiché era allocato nella Prima Sezione, a piano terra, nella camera detentiva 17, attualmente sottoposta a sequestro giudiziario. Per quanto riferito Mouhcine si trovava da solo in cella ed è stato trovato morto sul letto, ricoperto dal lenzuolo e dalla coperta, insieme ad una bomboletta di gas e ad un sacchetto di plastica”.
“Relativamente alla questione della sepoltura nel Cimitero di Paola – spiega ancora il rappresentante dei Radicali - pare che l’Amministrazione Penitenziaria abbia proceduto poiché i congiunti dello straniero avevano detto all’interprete che non erano nelle condizioni di poter affrontare le spese per il funerale. I familiari, invece, negano tale circostanza. Saranno le Autorità competenti a chiarire l’esatta dinamica del decesso e tutto il resto”.
Rispetto alla mancanza dei Mediatori Culturali per gli stranieri lamentata nell’ultima visita del 24 settembre, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, ha poi precisato che la Direzione dell’Istituto provvederà a breve alla realizzazione di un protocollo di intesa con Associazioni varie che forniscano oltre all’attività di mediazione culturale, anche un approfondimento su ulteriori aspetti, come ad esempio l’apprendimento della lingua italiana da parte dei detenuti arabi e viceversa, per i detenuti italiani, affinché la popolazione carceraria possa intraprendere un percorso di coesione interculturale così da rendere la vita degli stessi più consona a quelle che sono le regole del sistema penitenziario.
In ordine, invece, alla possibilità di applicazione del modello operativo della cosiddetta “sorveglianza dinamica” presso l’Istituto di Paola, la Direzione ha inoltre fatto sapere che la stessa potrebbe trovare attuazione apportando modifiche strutturali ad hoc, così come già proposto in una apposita progettualità avanzata al Dipartimento. A questo riguardo, non essendo noti gli esiti di questa iniziativa al Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, quest’ultimo provvederà ad effettuare delle altre verifiche per conoscere quale sia a tutt’oggi il relativo stato dell’arte.
Sulle problematiche sanitarie lamentate dalla Delegazione Radicale, è stato riscontrato che i detenuti bisognosi di accertamenti specialistici extramoenia, dopo una lunga attesa, sono stati finalmente accompagnati e sottoposti alle visite oncologiche e neurochirurgiche di cui avevano bisogno.
Nel pomeriggio di oggi, infine, gli esponenti dei Radicali Italiani, visiteranno anche la Casa Circondariale di Castrovillari “Rosetta Sisca” che, allo stato, è l’unico Istituto Penitenziario nel territorio della provincia di Cosenza a non essere colpito dal problema del sovraffollamento: ha difatti una capienza regolamentare di 122 persone ed i detenuti presenti sono 110.