Alleanza 'ndragheta/camorra: sgominata banda di narcos

Reggio Calabria Attualità

Gli inquirenti parlano di uno dei maggiori sequestri di droga mai realizzati in Italia, con ben 700 chilogrammi di cocaina purissima al 93% sottratti ai narcotrafficanti, per un valore all'ingrosso sui mercati europei, di circa 120 milioni di euro. A gestire il traffico un'organizzazione criminale di altissimo livello, in cui era stata sancita una vera e propria "alleanza" strategica e finanziaria tra uno dei piu' importanti ed agguerriti sodalizi 'ndranghetistici della locride, i "Barbaro" di Plati', ed esponenti del clan camorristico dei "La Torre" attivo nel casertano. Una rete di narcotrafficanti internazionali in grado di movimentare ingenti quantitativi di sostanza stupefacente dal continente sudamericano (Colombia e Venezuela) verso il territorio italiano, passando per l'Africa ed i Paesi del Nord Europa. Oltre tre anni di indagini hanno portato oggi all'operazione denominata "Tamanaco" - dal nome dell'albergo venezuelano in cui avvenivano gli incontri tra i narcos e gli acquirenti italiani - portata a termine questa notte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalita' Organizzata di Roma (S.C.I.C.O.), con la collaborazione della Tenenza di Mondragone (CE), attraverso l'esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed il sequestro preventivo di beni per oltre 80 milioni di euro. La Polizia di Amsterdam ha eseguito 5 mandati di arresto europeo, nei confronti di altrettanti trafficanti olandesi affiliati all'organizzazione. Referente di un'organizzazione colombiana di narcotrafficanti era Vittorio Belgiovane 70 anni, noto broker di origini italiane. La regia italiana dell'operazione era in mano a Giuseppe Barbaro, 42 anni, arrestato il 12 dicembre 2008 dopo circa due anni di latitanza.

Barbaro, secondo gli inquirenti, operava in stretta sinergia con altri malavitosi calabresi e, soprattutto, con alcuni esponenti della criminalità organizzata campana e laziale, fra cui Giovanni Sciacca, 51 anni, Emilio Boccolato 58, e Antonio Rea, 59. Secondo gli investigatori, Antonio Rea, soggetto insospettabile e con uno stile di vita molto regolare e apparentemente defilato, costituiva l'elemento di collegamento tra l'intera organizzazione radicata in Italia e il fornitore sudamericano Vittorio Belgiovane, di cui era l'esclusivo referente e portavoce. Proprio un viaggio di quest'ultimo in territorio italiano nell'agosto del 2005 monitorato dai militari del Gico di Catanzaro, ha rafforzato l'ipotesi investigativa secondo cui l'organizzazione fosse in procinto di concretizzare l'acquisto di una consistente partita di droga. Il venezuelano, infatti, era giunto da Caracas a Roma Fiumicino per pianificare gli ultimi dettagli dell'importazione che, secondo quanto emergeva dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali, sarebbe dovuta avvenire con la spedizione, via mare, di un container contenente ufficialmente pelli bovine essiccate quale carico di copertura della sostanza stupefacente occultata all'interno. Grazie ad una minuziosa attivita' investigativa condotta nei giorni immediatamente successivi all'incontro, si e' riusciti a risalire al porto venezuelano da cui sarebbe partita la nave (La Guaira), al nome di quest'ultima ("Cala Palma" della Costa Container Lines S.p.a.), al porto di destinazione (Livorno) e, perfino, ai dati identificativi del container su cui viaggiava lo stupefacente. Il 14 settembre del 2005, dopo una breve sosta di cabotaggio nel porto di Vado Ligure (SV), la nave era giunta nel porto toscano e, all'apertura del container i militari del GOA di Catanzaro e quelli della Compagnia di Livorno, hanno individuato, occultati sotto un carico di copertura costituito da pelli bovine essiccate, circa 700 chilogrammi di cocaina purissima. Le indagini successive, secondo gli investigatori, hanno consentito di chiarire e specificare ulteriormente coinvolgimenti e responsabilita' degli arrestati, in Italia ed in Olanda, paese, quest'ultimo, nel quale l'organizzazione italiana poteva contare su una rete di trafficanti locali, gia' noti alla polizia di Amsterdam. Si tratta, in particolare, di Pasquale Pagliaro, 45 anni, di origini campane ma stabilmente residente in Olanda, dove agiva in stretta sinergia con una alcuni soggetti olandesi identificati in Jerry Gallant, 57 anni,detto "il codino", Richard Kramer, 47, Suzette De Rijp, 50 alias "la signora" e Greg Remmers, 62, ritenuto dalla Polizia dei Paesi Bassi personaggio di notevole spessore criminale. In tale contesto, - sottolineano gli inquirenti - preziosa e' stata la cooperazione fornita dalla polizia olandese che, in tempo reale, ha assicurato un continuo flusso di informazioni sui soggetti monitorati e sui loro movimenti nonche' l'ascolto reciproco delle conversazioni che avvenivano in quel paese. L'intera attivita' investigativa si e' svolta con il costante coordinamento, anche a livello internazionale, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, che ha fornito un determinate supporto logistico ai militari operanti, specie laddove si e' reso necessario l'impiego di sofisticate apparecchiature tecniche. Parallelamente alle descritte investigazioni, i finanzieri del Gico di Catanzaro,dello S.c.i.c.o. di Roma e della Tenenza di Mondragone hanno condotto mirate indagini economico-finanziarie, condotte anche con l'ausilio di un innovativo applicativo informatico denominato "Molecola", ideato e realizzato dallo Scico, in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia, grazie alle quali e' stato possibile di ricostruire in capo ai principali indagati notevolissimi complessi patrimoniali costituiti, prevalentemente, da beni immobili, attivita' commerciali e quote societarie, detenuti sia direttamente sia attraverso l'impiego di prestanome. L'esame del materiale investigativo raccolto in sede di indagini e i successivi accertamenti economico-finanziari hanno permesso di accertare che alcuni indagati, ricorrendo ad un complesso intreccio di rapporti societari in continuo mutamento, erano riusciti ad effettuare notevoli investimenti in beni e societa', alcuni dei quali in maniera ufficiale, altri ricorrendo a soggetti prestanome, utilizzando le considerevoli disponibilita' finanziarie provenienti, secondo l'accusa, dall'attivita' delittuosa posta in essere. Ammontano a 80 milioni di euro i beni sequestrati dalla Guardia di FRinanza, su disposizione del Gip distrettuale di Reggio calabria, nell'ambito dell'operazione "Tamanaco" contro un traffico did roga internazionale. Fra i beni sottratti all'organizzazione criminale che gestiva il commercio di cocaina, 16 attivita' economiche, fra ditte individuali e societa'; 25 quote societarie, per svariati milioni di euro; 7 automezzi; 12 immobili tra terreni e fabbricati 2 polizze assicurative. Fra i beni sequestrati spicca una prestigiosa ed esclusiva struttura agrituristica denominata "Tenuta Sciacca", situata alle pendici del monte Massico, a pochi chilometri dalla riserva naturale del Lago di Falciano. Nell'elenco anche un casale del '700 finemente ristrutturato, dislocato all´interno di 25 ettari di terreno, capace di ospitare 24 camere e 2 suite, dotate dei piu' moderni e raffinati comfort, e 2 splendide sale ristorante.