Maltempo. Coldiretti, mitigazione dissesto idrogeologico: prima opera da mettere in campo

Calabria Attualità

Il dissesto idrogeologico e il rischio connesso di frane e alluvioni deve diventare una priorità, la prima vera grande opera pubblica da mettere in campo, in quanto va considerata come un vero e proprio investimento”. Il Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, sui recenti eventi alluvionali ha scritto una lettera al Governatore Giuseppe Scopelliti, ai presidenti dell’Unione delle Province e dei Comuni rispettivamente Wanda Ferro e Peppino Vallone, al Prefetto della città capoluogo Raffaele Cannizzaro e all’autorità di Bacino. Nella lettera si legge: la gestione dell’emergenza e i problemi di dissesto idrogeologico, sono sotto gli occhi di tutti, quindi, proprio adesso, è facile capire quanto sia necessario avviare, interventi di messa in sicurezza, che riguardano i cittadini. Non è azzardato dire- continua - che per la nostra Regione, questa volta per la “fascia jonica”, si è trattato di quasi uno “tsunami”. Per estensione e il numero dei paesi coinvolti, nonché per l’attenzione dedicata da parte di tutte le forze in campo hanno reso il nubifragio un evento speciale, che ci pone interrogativi e soluzioni.

Una delle cause degli allagamenti, anche le coltivazioni agricole, per alcune produzioni in piena attività di raccolta, è da ricercasi nella inefficace e carente manutenzione dei fiumi e torrenti, che come è noto, ricadono nelle competenze delle Amministrazioni Provinciali. Abbiamo constatato, che pur avendo i Consorzi di Bonifica, proceduto ad una pulitura (cosa che avviene in modo continuo) del reticolo dei fossi e canali di scolo di competenza, nel momento in cui i fiumi riversavano le acque nel mare, venivano ricacciate all’interno, da qui esondazioni e relativi allagamenti, anche perché, alle foci dei fiumi non erano stati effettuati gli interventi di regolazione idraulica. Spesso la pulitura e la sistemazione degli argini, si compie solo per brevi tratti e ancor di più, non avviene secondo le norme tecniche utili, cioè partendo dalla foce e andando a ritroso.

Emblematico è il caso del fiume Crati, il quale, nonostante quanto successo con l’allagamento degli scavi di Sibari non è stato attenzionato, ed oggi è la prima causa degli allagamenti degli agrumeti della piana di Sibari. Gli eventi di questi giorni, che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso, hanno influito su aspetti economici e sociali della vita quotidiana, pertanto dobbiamo trarre un insegnamento per il futuro per non mandare a gambe all’aria territorio, agricoltura e turismo. E’ inaccettabile – si legge nella lettera - che non ci sia un continuo coordinamento, reale e fattivo, tra Amministrazioni Provinciali, Comuni, Autorità di Bacino, Consorzi di Bonifica e Protezione Civile o che avvenga solo in fase emergenziale. Bisogna dare continuità e stabilità a questa impostazione che definiamo di una modernità sconvolgente, perchè risponde al principio costituzionale di sussidiarietà, al fine anche di realizzare un vero progetto-regionale che utilizzi le risorse già disponibili. Per quanto riguarda l’agricoltura, che ha subito notevoli danni, è necessario, procedere in tempi veloci alla loro stima, per dare sollievo alle aziende che hanno subito danneggiamenti delle strutture e perdita della produzione. Al fine di mitigare poi, l’impatto economico sulle imprese agricole, proponiamo l’ attivazione del bando sulla misura 126 (calamità naturali) del PSR in corso 2007-2013, impegnando le risorse, per effetto trascinamento, anche sulla nuova programmazione 2014-2020. Ora ci aspettiamo senza attendere molto - conclude Molinaro - che si proceda ad un tempestivo incontro tra tutte le forze in campo.