Operazione Gadget. Indebita percezione di erogazioni pubbliche, indagati quattro funzionari della Regione
La polizia tributaria della Guardia di finanza di Vibo Valentia sta eseguendo un rilevante sequestro di beni a carico di quattro persone fisiche ed una giuridica che avrebbero usufruito indebitamente di provvidenze pubbliche per un progetto finanziato dal Por Calabria 2000/2006. Il sequestro ha coinvolto aziende commerciali, immobili, autovetture e conti correnti: nove le persone indagate, tra cui quattro funzionari della Regione Calabria.
Svariati i reati contestati che spaziano dalla frode nelle pubbliche forniture, alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale commessa dal privato, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, abuso d’ufficio.
I particolari saranno resi noti alle 11.30, nel corso di una conferenza indetta dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Domenico Prestinenzi, che si terrà presso gli Uffici della Procura della Repubblica Lametina alla presenza del Comandante Provinciale Paolo Valle.
12:00 | L’operazione svolta trae origine da una precedente investigazione di polizia economico-finanziaria, relativa ad una presunta irregolarità sulla conduzione di un progetto finanziato dal POR Calabria 2000/2006 per 1 milione di euro, a conclusione della quale sarebbero state accertate numerose violazioni di carattere amministrativo e penale.
Nello specifico sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria: 5 funzionari pubblici, considerati responsabili dell'ipotetico reato di abuso d’ufficio; 4 legali rappresentanti di altrettante società di persone e di capitali, che sarebbero responsabili a vario titolo, delle ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale commessa dal privato, emissione di fatture per operazioni inesistenti e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e, in fine, 1 persona giuridica, ritenuta responsabile dell'ipotesi di reato di responsabilità penale delle persone giuridiche.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, avrebbero permesso di acquisire elementi di prova tali da indurre il Gip ad emettere il provvedimento ablativo finalizzato alla confisca (ex art. 322 ter del Codice Penale), per un importo di 720 mila euro pro-capite - anche con formula per equivalente - sui beni mobili ed immobili nella disponibilità degli indagati oltre che al sequestro, presso la Regione Calabria, della quota di erogazione pubblica ancora da percepire e che ammonterebbe a 80mila euro. E’ stato inoltre disposto il sequestro del compendio societario dell’azienda aggiudicataria e di quote societarie per un valore reale di quasi 10 milioni di euro.