La residenza MigraMenti in scena al teatro comunale di Badolato

Catanzaro Tempo Libero

Fra nuove produzioni, tournée e importanti partecipazioni, è un dicembre senza soste quello della compagnia Teatro del Carro fondata da Pino Michienzi e Anna Maria De Luca e per la residenza diretta dalla stessa De Luca insieme a Luca Michienzi, “MigraMenti” al teatro comunale di Badolato.

Nonostante le concrete difficoltà dovute alle lentezze burocratiche che stanno minacciando la sopravvivenza delle Compagnie teatrali, così come delle Residenze e dell’intero settore teatrale calabrese, la Compagnia del Carro prosegue nel suo costante impegno artistico e culturale, arrivando a proporre, con MigraMenti, appunto, un progetto che si è rivelato uno dei più significativi punti di riferimento culturali della zona jonica.

Dopo il successo dell’esperimento di teatro-danza de Lo Schiaccianoci su musiche di Duke Ellington portato in scena insieme alla Taekdance diretta da Arlyett Calzador Amado, e il notevole riscontro ottenuto con “Arlecchino Deucalione” diretto da Michele Monetta inserito nella programmazione della residenza TeatReghion di Reggio Calabria, e prima della partecipazione alla serata finale del premio letterario Parole nel Vento che si terrà al Marca di Catanzaro, MigraMenti torna infatti sul palcoscenico del teatro comunale di Badolato con il debutto dell’ultima produzione del secondo anno di residenza.

Si tratta di “Madrigale”, uno spettacolo di Luca Maria Michienzi che trae ispirazione dalla composizione di uno dei più grandi poeti calabresi di adozione, Emilio Argiroffi, “Madrigale siciliano con alfabeti e tamburi” che andrà in scena sabato 14 dicembre alle ore 21.00 e in replica domenica 15 alle ore 17.00.

L’adattamento teatrale mantiene il lirismo delle parole di Argiroffi e di quelle di altri autori come Garcia Lorca e Alvaro, sviluppandosi in un incontro fra poesia classica e contemporanea, rielaborato in un unico percorso d’amore, che sposa i suoni della tradizione musicale popolare riorganizzati in musica e ritmi improvvisati. Nel testo vi è un approfondito lavoro sulla lingua calabrese, ma anche sulla poesia come ricerca della parola attiva trasmessa come materia viva, pulsante. Nello spettacolo i versi, i ritmi, i suoni delle parole dialogano costantemente con la musica e la danza; la musica è eseguita dal vivo da un trio formato da Mimmo Audino (fondatore, anima e voce dei Marasà), Attilio Gualtieri alle corde e chitarre e Giuseppe Gualtieri alla fisarmonica e bandoneon. Sul palco ci sarà anche Elena Santise che, nello spettacolo, è la danza e il movimento che dialoga ininterrottamente con la musica, le parole e i versi. Il corpo della danzatrice diventa, così, specchio e alter ego fisico della voce e del corpo dell’attrice protagonista: Anna Maria De Luca.