Natale. Cia, a tavola made in Italy: 66% famiglie attente a sprechi
Nove italiani su dieci, oltre 43 milioni, trascorreranno le feste in casa con parenti e amici prediligendo portate 'tricolori' nel 78% dei casi. Lo afferma la Confederazione italiana agricoltori. Secondo i dati della Cia, gli italiani hanno preferito tagliare le spese per regali, -5,5%, e viaggi, -9%, piuttosto che rinunciare alla classica tavola natalizia, che cede solo l'1% sull'anno scorso. "Secondo i nostri dati - spiega la Cia - solo il 14% degli italiani spenderà meno per cibo e bevande, mentre l'86% lascerà quasi inalterata rispetto al 2012 la spesa per gli alimentari".
"In particolare - osserva la Confederazione - ogni famiglia sborserà in media 105 euro per imbandire le tavolate delle festività in arrivo. Con una spesa complessiva stimata in 1,6 miliardi di euro per il solo pranzo di Natale e intorno a un miliardo per il cenone del 24 dicembre. Ma gli acquisti saranno comunque più attenti, con il 66% delle famiglie che farà molta più attenzione agli sprechi alimentari, adottando 'trucchi' ai fornelli per ‘riciclare’ gli avanzi natalizi e fare cucina di recupero per non buttare via niente".
Nelle tavole italiane trionferanno prodotti e tipicità regionali come ragù, bollito, tortellini in brodo, torte rustiche e dolci artigianali. "E per il cenone della Vigilia - continua la Cia - che vedrà al centro del menù il pesce (che registra proprio in questi giorni il consumo più elevato dell'anno con un giro d'affari stimato di 740 milioni di euro) le famiglie compreranno alici, pesce azzurro, orate, spigole, trote e capitone invece del costosissimo caviale d'importazione.
E poi ancora una volta lo spumante trionferà sullo champagne, con quasi il 95% dei brindisi 'tricolori' e una netta prevalenza nei gusti di quello dolce (58 per cento delle preferenze) rispetto ai secchi e 'brut' (37 per cento) mentre soltanto un italiano su 20 sceglierà le bollicine made in France’.
"In particolare - conclude la Cia - la spesa alimentare delle feste natalizie sarà così ripartita: carni e salumi (18,5 per cento); pesce (11,8 per cento); pasta e pane (14,2 per cento); formaggi e uova (13,1 per cento); ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (15,3 per cento); vini, spumanti e altre bevande (14,7 per cento); pandori, panettoni, torroni e dolci in generale (12,4 per cento).