Ultimo appuntamento del primo ciclo dedicato a Leonardo, con gli studiosi di simboli
Si è concluso domenica 22 dicembre il ciclo di conferenze “Aspettando Leonardo”, la manifestazione promossa dal Forum Telesiano, presieduto da Gabriele Montera e realizzata in collaborazione con Exadream, il Comune di Cosenza e l’associazione artistico-culturale trebisaccese “La Dama di Broglio”.
Ultimo dei cinque appuntamenti con la Quinta Essenza, elemento prezioso e rarefatto come l’atmosfera creata dagli interventi di Gianfranco Carpeoro e Michele Proclamato, studiosi ed esperti di simboli. Il Leonardo più affascinante e misterioso, iniziato ed affiliato a sette esoteriche, cultore e custode di antichissimo sapere, è venuto a delinearsi nell’intervento di Carpeoro, dj, giornalista, avvocato e scrittore di origini cosentine, da anni residente a Milano. Appassionato simbolista esoterico, Carpeoro dopo una dotta e chiara introduzione al mondo dei simboli, approcciato col suo personale metodo fondato sull’analogia, ha svelato vari aspetti della vita e dell’operato del genio vinciano, probabile discendente della stirpe di Davide, la stessa a cui appartenne Cristo e da cui ebbe origine la discendenza di “sang real” dei Rosa Croce, a cui sono appartenuti, come iniziati i più grandi geni ed artisti di ogni tempo, da Raffaello a Dalì, passando per Giorgione, Caravaggio e Giordano Bruno. Michele Proclamato, torinese di origine ed abruzzese d’adozione, folgorato sulla via di Collemaggio – la splendida basilica aquilana eretta per volontà di Celestino V, il papa del gran rifiuto che qui fu consacrato successore di Pietro - come Paolo lo fu su quella di Tarso, ha voluto porgere al pubblico il racconto della sua esperienza di persona che, in un preciso momento della vita, comincia a rivolgere uno sguardo attento alla realtà che lo circonda, si allena a “leggere” segni e messaggi della realtà quotidiana e da commerciante si ritrova studioso, con rigore e passione, non solo di simboli ma anche dei misteri dell’ottava, la legge divina che, dall’alba del mondo, lega e informa tutte le opere artistiche ed umane di ogni tempo ed ogni spazio. L’analogia tra il simbolismo del rosone di Collemaggio e quello della cosentina chiesa di San Domenico, ha fornito, inoltre, lo spunto per invitare, meglio incitare, il pubblico presente ad “aprire gli occhi” giusto l’insegnamento leonardesco, a guardarsi attorno ed osservare con uno sguardo nuovo la realtà, affinché con la storia e la cultura locali, in armonica sintonia con la storia e la cultura di altri tempi ed altri spazi, si possa creare un’economia culturale virtuosa in grado di arricchire lo spirito e la mente, oltre a risollevare gli esiti critici di una contingenza economica, qual è quella attuale. Un pubblico attento e partecipe ha prolungato la discussione, con diversi interventi, oltre il tempo stabilito. Al termine della conferenza, il Maestro Epeo, presidente de “La Dama di Broglio” ha omaggiato gli ospiti con la litografia della sua “Ultima Cena” mentre Mariagrazia Innecco, coordinatrice nazionale del progetto, ha dato appuntamento a sabato 11 gennaio, giorno dell’inaugurazione della mostra delle macchine di Leonardo - fornite da Exodus Italia sempre al Museo dei Bretti e degli Enotri – che apre il ciclo di appuntamenti “Da Vinci a Cosenza, attraversando Milano”. Lo spirito di Leonardo, dunque, si radica sempre più anche nella capitale bruzia…