Il segretario del Pd di Cariati Emiliano Didonna sulla sentenza del Consiglio di Stato
"Trovo grave che il Sindaco di Cariati giudichi con sufficienza e definisca un “cavillo giuridico”,la sentenza del Consiglio di Stato con la quale si conferma la sentenza di primo grado di annullamento della delibera di C.C. n. 63/2012; giudico ancor più grave come, in un momento così buio dove i cittadini hanno bisogno di risposte e di soluzione ai problemi, il sindaco ricordi solo il passato dimenticando gli ultimi due anni di immobilismo; soprattutto preoccupa il fatto che questo esecutivo non abbia più la forza, la capacità politica e tanto meno il consenso di poter dar vita nell’imminente futuro ad un azione amministrativa che possa far uscire dalla crisi un’ intera comunità ormai ridotta all’osso".
E' quanto scrive Emiliano Didonna segretario del Pd di Cariati. "Un vuoto politico - continua la nota - che questa ormai risicata maggioranza non riesce e non riuscirà a colmare. Quando dichiara che non si dimetterà fino alla scadenza naturale del suo mandato, rassicura solo la sua modesta parte politica e se stesso…perché alla maggioranza dei cittadini (compresi suoi elettori pentiti) risuona più come una minaccia.
Mi chiedo quali siano le ragioni per cui un onesto cittadino deve continuare a subire questo malgoverno? Il sindaco si assuma, ma per davvero e non solo con belle parole sul web, le sue responsabilità e lasci il passo. Si faccia un esame di coscienza e si chieda cosa abbia prodotto la sua amministrazione in questi ultimi anni, ma soprattutto si chieda e ci dica dove sono finiti i suoi assessori, se vivono ancora a Cariati o sono emigrati o pensano di emigrare più che amministrare? Che fine hanno fatto i suoi compagni di partito che si vedono solo a tagli di nastri e a presunte giornate ecologiche con annesse foto di rito? Quali sono i reali motivi che spingono lui e i suoi assessori a restare così morbosamente ancorati alla poltrona se raccolgono solo critiche?
Filippo Sero esca furori dal guscio parli con le associazioni, i commercianti , gli operatori turistici e i cittadini, si confronti con chi oggi sente il peso della crisi sulle proprie spalle per conoscere le criticità oggettive in cui versa il paese. Non faccia da scaricabarile addossando colpe ad altri come alibi del suo fallimento politico amministrativo ma prenda coscienza della realtà.
I cariatesi non meritano tutto questo, un paese che appare abbandonato, desolante e senza prospettive, ha bisogno di una nuova classe politica che dia inizio ad un nuovo processo di partecipazione immerso nella realtà, in grado di parlare ai cittadini e di coinvolgere tutti associazioni, movimenti e forze politiche per gettare le basi di una forte alternativa a questo ormai vecchio e superato modo di fare politica nel nostro paese".