Indagine su situazione bovini da carne in Calabria annata 2013

Calabria Attualità

L’andamento della bonivicoltura da carne calabrese per l’anno 2013 è stato esaminato dai tecnici dell’Associazione Produttori Zootecnici della Calabria durante un incontro tenutosi presso la sede dell’Associazione stessa sita a Crotone in Via P. Raimondi.

All’iniziativa erano presenti allevatori ed operatori del settore. Lo studio oltre ad esaminare i dati ed i numeri riferiti all’annata 2013, raccoglie anche la percezione e il comportamento dei consumatori su qualità e sicurezza della carne bovina. Dall’indagine risulta che al 31/12/2013 il numero di capi allevati nella nostra regione è di 103.556,le aziende che allevano bovini sono 6.853 di cui 4.763 con orientamento produttivo da carne, 174 con orientamento produttivo da latte e 1.916 con orientamento produttivo misto. I capi macellati nel 2013 in Regione sono stati 32.991 (circa 3.000 capi in meno rispetto all’anno precedente) di cui 27.665 provenienti da stalle calabresi, 107 capi provenienti dal Piemonte, 146 dal Veneto, 14 dall’Emilia Romagna, 453 dal Lazio, 108 dalla Campania, 9 dalla Puglia, 315 dalla Basilicata, 291 dalla Sicilia, mentre 753 capi sono risultati senza indicazione ma provenienti dall’Italia. Per quanto riguarda i capi macellati di provenienza estera nel 2013 abbiamo avuto: 529 sono arrivati dalla Francia, 16 dal Portogallo, 2.580 dalla Spagna. Dall’indagine svolta risulta chiaramente che la Calabria così come l’Italia rispetto agli anni precedenti presenta un segno negativo relativo al numero di capi macellati , dato che si riflette di conseguenza anche sui consumi che hanno avuto un calo vistoso. Occorre comunque ribadire che la carne rappresenta per la spesa delle famiglie una voce importante. Inoltre si evidenzia dai dati che la zootecnia da carne per la nostra Regione riveste un ruolo portante ed importante per l’economia ed un settore sempre più vitale per le aree interne e marginali. Un settore che crea valore economico ma anche valore ambientale e paesaggistico e che merita nella nuova Pac una forte considerazione da parte delle Istituzionali nazionali e regionali (così come sta succedendo in Francia) inserendo misure specifiche, al fine di garantire alle aziende certezze concrete di sviluppo e crescita. Nell’ambito dell’incontro è stato sottolineato come sia importante investire in comunicazione ed informazione per favorire l’acquisto di carne perché la carne dev’essere certificata, tipica e comunicata. Il consumatore dimostra un’accresciuta sensibilità verso la comunicazione in campo alimentare e nello stesso tempo presenta una maggiore esigenza di avere strumenti e conoscenze per scelte più consapevoli, dalla sua il sistema allevatoriale calabrese per dare certezze assolute sulla qualità si deve porre quale obiettivo l’autosufficienza attraverso carni provenienti da bovini concepiti, svezzati, ingrassati e macellati in regione attraverso una filiera carni di qualità made in Calabria il tutto attraverso un patto di filiera che coinvolga tutti i soggetti.