Sanità: Antoniozzi, “Mater Domini” verso risanamento conti
Bisogna far comprendere ad ognuno quale sia la responsabilità della propria funzione e far affezionare chi lavora nell'azienda "alla squadra", coinvolgendo tutti nei processi di cambiamento in atto". Lo sostiene Florindo Antoniozzi, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria "Mater Domini", che rende noti i dati aziendali degli ultimi anni, confrontandoli con quelli relativi alla sua gestione. "Il totale dei debiti di questa azienda - dice - e' cresciuto del 18% nel biennio 2009/2010, del 25% nel biennio 2010/11 ed e' sceso, invece, a - 2% nel biennio 2011/2012, e a - 0,5% nel biennio 2011/2013. Questi ultimi due dati confermano che gli impegni dell'Azienda e della Regione sono reali, e molte aziende ce ne danno atto quotidianamente. La "Mater Domini" - continua Antoniozzi - sta velocemente avviandosi verso il totale risanamento dei conti: il bilancio ereditato a dicembre 2011, quando presi le redini dell'Azienda, evidenziava 12,4 milioni di euro di perdite, nel 2012 le stesse sono scese a 10,7 mentre i primi dati disponibili per il bilancio 2013 evidenziano un risultato previsionale che si attesta poco oltre i 2 milioni di euro, nonostante che i primi dati sull'attività sanitaria indicano un leggero ulteriore miglioramento e che alcuni rimborsi per spese sostenute in servizi al territorio, quali gli screening, non sono stati riconosciuti. Si tratta di risultati da ritenere abbastanza lusinghieri e che fanno ben sperare per il raggiungimento del pareggio di bilancio in questo esercizio 2014, a parità di situazioni". Antoniozzi non concorda sul "blocco indifferenziato" del turnover in quanto senza una programmazione delle uscite e delle entrare del personale, "qualsiasi azienda rischia di depotenziare fortemente alcuni settori a scapito di altri". "E' arrivato il momento - aggiunge il dg - di riorganizzare servizi e risorse umane, in modo da ottimizzare cio' che il blocco del turnover ha in parte determinato. E non bisogna dimenticare che il futuro ha necessita' di persone formate e pronte a sostituire la vecchia dirigenza, sia medica che sanitaria ed amministrativa, pena il fallimento di ogni sforzo mirato a risanare la nostra situazione, ed a favore invece di quelle regioni che hanno inteso interpretare i piani di rientro come una preziosa occasione, da sfruttare, per rigenerarsi". (AGI)