Rifiuti: domani riapre Pianopoli, la Calabria prova a respirare
Seicento tonnellate di rifiuti potranno entrare domani nella discarica di Pianopoli, poi un aumento giornaliero, fino al ripristino totale del servizio per la prossima settimana. La Calabria prova a uscire dall'ennesima emergenza rifiuti, nella consapevolezza che si tratta solo di un piccolo cenno di normalità, considerato che l'intero sistema resta intasato e le strutture sono sature per riuscire a normalizzare tutto.
Così, mentre nei territori e' partito il conto alla rovescia per sperare di poter riprendere i conferimenti, la prima doccia fredda arriva dal Piemonte, che ha negato la disponibilità ad accogliere spazzatura proveniente dalla Calabria. L'ennesimo diniego da parte di altre regioni, dopo che già altri ne sono arrivati nei giorni scorsi.
La Calabria sta provando ad individuare, soprattutto all'estero, un luogo dove smaltire le tonnellate di spazzatura che giacciono per le strade. Nella consapevolezza, comunque, che si tratterebbe solo di una soluzione momentanea, in attesa di perfezionare o ampliare le discariche esistenti, come nel caso di Alli di Catanzaro e della stessa Pianopoli. Resta, poi, il nodo cruciale della differenziata.
L'unico modo per alleggerire un sistema che non riesce più a inghiottire spazzatura tal quale. Da domani, dunque, un tentativo di ritorno alla normalità, con la riapertura di Pianopoli che serve, praticamente, tutta la Calabria centro-nord. Nel frattempo non si placano gli scontri istituzionali e di campanile, con accuse reciproche tra amministratori locali, ma anche con l'assessorato regionale all'Ambiente che ha piu' volte richiamato i territori ad una assunzione di responsabilità per individuare le aree necessarie dove realizzare, riaprire o potenziare impianti e discariche.
D'altronde, nel corso dell'approvazione dell'ampliamento di Alli, il sindaco di Catanzaro e' stato chiaro ed ha annunciato che non sarà permesso ad altre province di scaricare in strutture del Catanzarese. Un modo chiaro per sostenere la teoria, voluta anche dall'assessore Francesco Pugliano, che ogni provincia deve essere autonoma rispetto alla possibilita' di conferimento. (AGI)