Musica: deceduto Paco De Lucia, Santacroce lo ricorda
«Un uomo e un artista eccezionale». Così Antonietta Santacroce descrive Paco De Lucia dopo aver appreso ieri la notizia della morte del chitarrista andaluso. «Ho avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo, al di là delle sue registrazioni, nel 2010 quando è stato ospite del Festival d’Autunno.
Ricordo di essere rimasta stupita dalla sua umiltà e dalla sua straordinaria professionalità, che lo portarono, durante le lunghissime prove prima del concerto, a ripetere ripetutamente con la sua band alcuni passaggi. La sua ricerca della perfezione mi colpì profondamente, unitamente all’ intento di non deludere il pubblico, confermando quanto sacrificio e dedizione avesse dato alla musica».
Proprio l’amore per il flamenco fa venire in mente quanto dichiarato sempre dallo stesso De Lucia: «La paura e la tensione nervosa che genera, mi tengono all’erta. Il flamenco deve avere tensione. È un’esplosione di musica e vita. Non è mai rilassato o tranquillo. Il giorno in cui salirò sul palco tranquillo, suonerò male».
«Quello di Catanzaro – continua Antonietta Santacroce – fu un concerto-evento incredibile per l’intensità delle emozioni create da Paco de Lucia. E la standing ovation che il pubblico proveniente da tutta Italia gli tributò fu la conferma di quanto fosse amato. Un vero maestro che ha rivoluzionato il flamenco, spostandone i confini, grazie alle sue invenzioni e ai suoi fraseggi perfetti. È grazie a lui che quel genere considerato ormai obsoleto ritornò al successo completamente rinnovato, con la denominazione di neo-flamenco».
«Purtroppo ora non potrà realizzarsi più il progetto che avevamo messo a punto, per la prossima edizione del Festival d’Autunno, con Paco de Lucia e Al Di Meola (ospite dell’ultima edizione) e che avrebbe portato i due grandi chitarristi a riunirsi solo per una sera sul palcoscenico del Teatro Politeama, per un nuovo concerto unico e imperdibile.»