Archeologia, i ragazzi del Grimaldi-Pacioli “Apprendisti Ciceroni” con il FAI
Il Grimaldi-Pacioli di Catanzaro parteciperà alla ventiduesima edizione delle “Giornate di Primavera”, il 22 e il 23 Marzo presso il Parco Archeologico di Scolacium. Anche quest’anno l’ITC Grimaldi-Pacioli sta portando avanti interessanti progetti extracurriculari, che arricchiscono l’offerta formativa della scuola e danno l’opportunità ai giovani allievi di rafforzare le proprie competenze e di arricchire il proprio personale curriculum. Uno dei Progetti che vede protagonisti i ragazzi per il secondo anno consecutivo, è quello degli “Apprendisti Ciceroni”, in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano), che ogni anno celebra le “Giornate di Primavera” in ogni comune d’Italia, aprendo al pubblico beni ambientali e culturali spesso trascurati o non giustamente valorizzati.
Gli allievi del Grimaldi-Pacioli, faranno da “Ciceroni” insieme ai ragazzi delle altre scuole di Catanzaro e accompagneranno i visitatori attraverso un percorso storico e culturale all’interno del Parco Archeologico di Scolacium, sito poco valorizzato e a volte poco conosciuto dagli stessi Calabresi. Gli studenti del Grimaldi-Pacioli, in particolare, si stanno documentando per raccontarci quale fosse il ruolo economico della Calabria nel Mediterraneo e, soprattutto, del tratto di costa ionica, che va dalla Piana di Sibari fino a Reggio Calabria, a partire dal neolitico fino ai giorni nostri. L’olivicoltura ed il suo prezioso prodotto, l’olio d’oliva, saranno il filo conduttore di questa interessante storia, che farà immaginare ai visitatori l’alacre attività dei nostri antenati, i traffici, le monete, le rotte commerciali: una lunga storia con i suoi periodi di ricchezza e di espansione ed i suoi periodi di miseria e decadenza che hanno lasciato traccia fino ad oggi.
All’interno del Parco, infatti, vi è un interessante Museo del Frantoio, che la Delegazione di Catanzaro ha affidato ai ragazzi dell’ITC Grimaldi-Pacioli. Gli allievi si stanno partecipando con grande entusiasmo e senso di responsabilità, e in quei giorni ci guideranno all’interno del Museo del Frantoio per illustrarci le tecnologie, gli antichi macchinari e il loro funzionamento. Essi hanno compreso, ed il fine del progetto è proprio questo, che il riscatto della nostra terra può avvenire soltanto attraverso la presa di coscienza della nostra identità culturale e attraverso la conoscenza, la cura e la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico e artistico, dei nostri prodotti della terra e dei paesaggi mozzafiato di cui la Calabria è ricca e di cui noi calabresi dovremmo andare fieri.