Rinnovo consigli camerali, Confartigianato Crotone: in linea con disposizioni ministero
Riceviamo e pubblichiamo una nota della segreteria provinciale di Confartigianato Crotone sul rinnovo dei consigli camerali:
“In riferimento al commissariamento della nostra CCIAA, Confartigianato Crotone vuole oggi rammentare a tutti gli addetti ai lavori, agli organismi della Camera stessa, alle Associazioni e alla Politica che quanto sostenuto dalla nostra Associazione era la cosa giusta da fare anziché causare un commissariamento che penalizza enormemente le nostre imprese. In un momento di crisi profonda, l’ambizione sfrenata di qualche associazione ha portato le nostre aziende a non avere una Camera con organismi statutari democraticamente eletti. Infatti la circolare del Ministero dello Sviluppo economico del 7 u.s., inviata a tutte le Camere di commercio, chiarisce e stabilisce che le ragioni di Confartigianato erano sacrosante.
Proprio in riferimento ad alcuni rinnovi camerali, dove le quote simboliche sono diventate lo status symbol di alcune nostre consorelle, il Ministero comunica alle Camere stesse quanto segue:“ Ai fini dell’utilizzo dell’iscrizione nella procedura di determinazione della rappresentatività dell’associazione, non possono essere considerate ne’ le eventuali iscrizioni a titolo gratuito ne’ le iscrizioni con quote associative di importo meramente simbolico.”Tale ricostruzione, che appare rispondente al tenore letterale ed alla ratio della norma, non scalfisce in alcun modo l’autonomia delle singole associazioni di stabilire l’entità del contributo associativo, ma pone un limite alla possibilità che il versamento di quote simboliche possa essere utilizzato a fini speculativi in vista della partecipazione ai rinnovi camerali. Il Ministero identifica alcuni criteri che possono contribuire a circoscrivere i casi di quote meramente simboliche.
In primo luogo l’importo versato deve rappresentare una quota effettiva di adesione, nel senso che la misura dell’impegno contributivo deve esprimere una reale appartenenza organizzativa attraverso un vero rapporto associativo con diritti e doveri connessi allo status di socio come previsto dai rispettivi statuti.
In secondo luogo anche le quote superiori ad un euro possono essere considerate “meramente simboliche” ove palesemente e drasticamente sproporzionate rispetto a quelle medie riscosse dalle altre associazioni del medesimo settore. In sintesi la Circolare del Ministero chiarisce definitivamente che le organizzazioni possono dichiarare le imprese per le quali sono in grado di dimostrare il pagamento delle normali quote di adesione annuale così come Confartigianato ha sostenuto dal primo momento. Purtroppo qualcuno è andato oltre creando un rapporto invivibile tra le organizzazioni con tutto ciò che è poi successo.
Eventualmente tutti gli interessati possono richiedere copia integrale della Circolare che dimostra il buonsenso di Confartigianato nel gestire questi processi. Quello che ancora oggi non comprendiamo è la situazione che qualcuno ha voluto creare ben sapendo che la nostra Associazione è la prima in rappresentanza in questa provincia sia nell’ambito dell’artigianato, del commercio, dei servizi e del turismo. I numeri che saranno pubblicati nei prossimi giorni, anche delle altre associazioni, dimostreranno quello che rappresentiamo effettivamente. Alla luce di tutti questi fatti e misfatti e del chiarimento ministeriale ci aspetteremmo almeno delle scuse pubbliche da tutti coloro i quali hanno sostenuto per mesi una tesi diversa.”
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