Movimento “Insieme per Cambiare” contro il parco eolico nel Golfo di Squillace
«Un parco eolico a pochi passi dal mare, nel cuore del golfo di Squillace e nel bel mezzo del paradiso naturale di Stalettì. E’ ciò che la Regione Calabria ha in mente di costruire a breve, con o senza il volere dei cittadini». A denunciarlo è Joe Calabretta, presidente del movimento “Insieme per Cambiare” che, nei giorni scorsi, ha richiamato l’attenzione della cittadinanza stalettese su un argomento che sembrava essere già stato accantonato.
«Qualche giorno fa, dando uno sguardo all’albo pretorio del comune – racconta Calabretta – mi sono imbattuto in un avviso pubblico riguardante la realizzazione di un impianto di potenza nominale di 850W. Incuriosito dall’oggetto del documento e sorpreso dal fatto che nessun componente dell’attuale amministrazione avesse mai fatto parola con i cittadini su tale tematica, ho dedicato qualche minuto alla lettura traendone più di uno spunto. Il primo non può che riguardare la scarsa capacità di dialogo dell’istituzione comunale: decisioni così importanti non possono passare sotto silenzio né piombare sulle teste dei cittadini senza che ne sia data adeguata comunicazione. Persino trovare le fonti ufficiali è un’impresa: nell’albo pretorio, infatti, tutti i documenti del 2012 sono stati eliminati…».
Stando a quanto riferito dal presidente di “Insieme per Cambiare” «pur sottolineando il parere negativo dell’ex sindaco, di cui per altro non riusciamo a trovare traccia, il documento inviato dal Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione Calabria al Comune di Stalettì darebbe di fatto il via libera alla costruzione di un parco eolico in località Renzo Vecchio. Una scelta sconsiderata se si considera l’impatto che tale opera avrebbe sull’ambiente e sul patrimonio storico-naturale della nostra terra».
Ma non sarebbe tutto. A rendere impossibile la costruzione ci sarebbero anche altri dettagli. «Il luogo che dovrebbe ospitare l’impianto – ricorda Calabretta - è oggi soggetto al passaggio di cavi energetici su tralicci e a meno di 400 metri sorgono delle case rurali che, con la nuova normativa del catasto, sono equiparabili in tutto e per tutto alle altre civili occupazioni. Due condizioni, queste, che impediscono anche solo la progettazione teorica del parco».
«I cittadini devono essere messi immediatamente al corrente di ciò che sta avvenendo nel loro territorio – prosegue il presidente di “Insieme per Cambiare” – è per questo che abbiamo rivolto al sindaco un formale invito a convocare un consiglio comunale aperto con l’obiettivo di allargare il più possibile la discussione e trovare una soluzione soddisfacente per il territorio. Sarebbe “cosa buona e giusta” – conclude Calabretta - se anche gli enti in teoria deputati alla promozione del territorio, alla sua difesa e tutela, come per esempio la Proloco, scegliessero di parteciparvi. Vogliono stuprare la nostra terra, noi non resteremo a guardare».