XIX giornata in memoria delle vittime di mafia a Latina
Per descrivere una giornata come quella che si è vissuta oggi a Latina non ci vogliono molti aggettivi. Basta definirla unica. La XIX edizione della giornata della memoria in ricordo delle vittime di mafia promossa da Libera ha visto coinvolte migliaia di persone.
Tra queste una rappresentanza proveniente da Crotone, la cui presenza è stata organizzata dal comitato provinciale di Libera retto da Antonio Tata e alla quale ha aderito con una sua delegazione il comune di Crotone. La trasferta è cominciata alle 22 di ieri sera con la partenza in pullman verso Latina. Tanti i giovani: gli alunni del liceo Classico, liceo Scientifico, liceo Pedagogico e dell’istituto Benedetto XVI, oltre ai rappresentanti dell’associazione Kroton Community.
L’emozione per quello che li attendeva il giorno successivo ha fatto sì che durante il viaggio gli occhi restassero aperti.
A Latina di buon’ora il gruppo si è unito ad altri provenienti da tutta Italia, preceduto dal Confalone della città di Crotone, portato dal vigile comunale Giuseppe Romeo, che il sindaco Peppino Vallone ha fortemente voluto che fosse presente alla manifestazione per confermare la vicinanza della comunità crotonese alla causa di Libera e a Francesca e Giovanni Gabriele, genitori di Dodò, strappato alla vita da una mano assassina.
I ragazzi erano davvero tantissimi ed hanno trovato il piacere di stare insieme nel nome della legalità senza distinzioni di provenienza. Così si è verificato che i ragazzi di Crotone cantassero “Nu Juorno Buono” e i ragazzi di Nocera facessero loro “Il cielo è sempre più blu”. Poi la marcia con migliaia di persone che hanno invaso il centro principale di Latina.
Il gruppo di Crotone si muoveva dietro lo striscione dove era raffigurato il volto dolce di Dodò e la scritta “nel nostro cuore”. Arrivati in piazza in un silenzio irreale guardando la folla immensa la lettura degli oltre 900 nomi delle vittime delle mafie. “Nomi che graffiano le nostre coscienze” ha detto Don Luigi Ciotti, accolto sul palco da una ovazione incredibile.
“Molti dicono noi e pensano io. È necessario un cambiamento. Dobbiamo essere tutti insieme cercatori di verità” ha detto ancora il fondatore di Libera. Guardando a questa giornata ma soprattutto guardando a questi ragazzi non è retorico pensare che la parola speranza sia ancora possibile.