Antiviolenza nello sport, protocollo di Intesa tra CSI Reggio e CSV “Dei Due Mari”
Conferenza stampa di presentazione del Protocollo di Intesa “antiviolenza nello sport” tra CSI Reggio Calabria e CSV “Dei Due Mari” tenutasi, nella mattinata di ieri, 25 marzo, alla Sala Mons. Ferro della Curia Arcivescovile. Erano presenti, oltre ai firmatari Cicciù e Nasone, anche don Mimmo Cartella, consulente ecclesiale del CSI Reggio Calabria e Direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile, Mimmo Praticò, Presidente del Coni Calabria, frate Stefano Caria e Francesco Rigitano, delegati del CSV allo Sport. “Questo – afferma Paolo Cicciù, consigliere nazionale del CSI – è solo un punto di partenza: da qui a giugno formeremo un coordinamento che dia vita al “Terzo Stato dello Sport etico” di tutto il Sud Italia; proprio venerdì in occasione di una convention nazionale del CSI lanceremo questa proposta, affinché questo grido d’allarme non cada nel vuoto. C’è bisogno, che lo sport di base si ricapitoli su un unico ed autentico messaggio: sia fonte di gioia per tutti i giovani che lo praticano”.
La discussione odierna è partita da un concetto: la squalifica in campo, ti qualifica fuori. Volontario al servizio degli ultimi per vivere un percorso nuovo che dimostri come le violenze di ogni tipo comportano sofferenza e solo attraverso il Bene autentico si può vincere la partita più importante. In campo e fuori.
“Abbiamo accolto con grande solerzia la proposta del CSI Reggio Calabria: i dati sullo sport violento sono sotto gli occhi di tutti; - sottolinea Mario Nasone, Presidente del CSV “Dei Due Mari” - non bisogna cercare alibi o scansare questi primati poco edificanti. Qui dietro ai numeri ci sono i nostri ragazzi: promuovere un nuovo concetto di “pena”, vuol dire rilanciare una nuova vision di società, a partire proprio dallo Sport”.
Un’iniziativa che è già stata accolta con entusiasmo dalle Diocesi di Reggio Calabria – Bova ed Oppido Mamertina – Palmi; un plauso è giunto anche dalla Provincia di Reggio Calabria. In particolare don Mimmo Cartella, intervenendo ai lavori, ha sintetizzato l’idea di fondo di “educare allo Sport educato. Può sembrare uno slogan, eppure non sono solo parole. Questo progetto, che come si evince dalla discussione di stamattina, è molto più che una sigla su un fatto compiuto: è una sfida, dalla cifra culturale altissima, che punta chiaramente a sovvertire il silenzio mafioso che da sempre attornia una certa attività sportiva del nostro territorio. In direzione ostinata e contraria, - conclude il sacerdote reggino - se questo vuol dire puntare tutto ciò che si ha sui nostri giovani”.
Un protocollo di intesa, che dopo le firme del CSI Reggio Calabria e del CSV “Dei Due Mari” finirà sul tavolo del Prefetto della Città di Reggio Calabria. E non solo: un cammino di condivisione sarà avviato con Libera, nella persona di don Luigi Ciotti, ma anche con la Presidenza Nazionale dl CSI, che in via preliminare attraverso il presidente Massimo Achini si è detto entusiasta del progetto ed è pronto ad estenderlo a tutti i campionati del Centro Sportivo Italiano. Estensione che vedrà il pieno coinvolgimento del CSVnet e che ha come obiettivo quello di sensibilizzare direttamente anche il presidente del CONI, Malagò. “Ci auguriamo – dichiarano i delegati allo Sport del CSV “Dei Due Mari”, Francesco Rigitano e Frate Stefano Caria - che questo documento venga esteso e condiviso a tutti i campionati federali. Ci rendiamo conto nella nostra azione quotidiana di promozione dello Sport che, da noi in Calabria, già dal settore giovanile vige una regola non scritta: quella della prepotenza e del sopruso. Non possiamo tapparci gli occhi, dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi che una partita è con l’avversario e non contro il nemico. Sarà difficile, ma abbiamo il dovere di provarci e lo faremo strutturando da qui all’inizio della prossima stagione dei percorsi “rivoluzionari” rispetto alle prassi odierne”.
A concludere i lavori, il Presidente del CONI Calabria, Mimmo Praticò, che ha da subito patrocinato il protocollo in modo formale e sostanziale: “Dobbiamo avere in coraggio di confrontarci su queste tematiche “scottanti”, al fine di essere responsabili anche nelle scelte da prendere: per tutti quei dirigenti – tuona numero uno degli sportivi calabresi – che oltrepassano il limite bisogna giungere alla radiazione; ma prima di questo provvedimento, ben vengano azioni come questo protocollo di intesa che sono propedeutiche alla crescita morale di ogni singolo soggetto coinvolto nell’attività sportiva”.