Sviluppo, Comitato su Centrale del Mercure

Cosenza Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato Pro Centrale del Mercure “per manifestare – si legge - la nostra opinione di cittadini che rappresentano tutte le categorie sociali e professionali che vivono e lavorano nel territorio del Parco nazionale del Pollino:

“In questi ultimi giorni due consiglieri regionali lucani del M5S, Liggieri e Perrino, sono intervenuti, attraverso la stampa, sulle vicende della Centrale a biomasse del Mercure- o hanno fatto con un intervento dai toni durissimi, di forte contestazione ad alcune personalità politiche e dal contenuto, contraddittorio, impreciso e opinabile sotto ogni profilo, ed è ciò che ci importa di più.

Non vogliamo entrare nelle strategie politiche che consigliano ai due esponenti del M5S di opporsi al Governatore Marcello Pittella, all’On. Domenico Pappaterra, e , per evidenti altre ragioni, anche al delegato all’Energia della Regione Calabria, Fausto Orsomarso.

Si tratta di personalità che certo risponderanno, nei modi e nei tempi che riterranno opportuni, alle quali in ogni caso, per il rispetto che si deve alle persone e alle Istituzioni, va la nostra piena solidarietà per le offese personali e politiche che risultano dalle affermazioni di Leggieri e Perrino.

Questi ultimi sono liberi di scegliere se avere rispetto per l’altro o non averlo, sono liberi di scegliere se piantare semi buoni o cattivi , se provare a disinnescare la spirale delle parole violente o meno. Così come sono liberi di scegliere se, da esponenti politici, vogliono limitarsi a cavalcare la “moda” dell’ambientalismo di maniera, fomentando un gruppuscolo di persone che non hanno modo di informarsi diversamente

Ciò che ci colpisce in modo particolare, però, è la pervicace ostinazione a disconoscere alcuni fatti incontestabili, partendo da un presupposto fittizio.

Cioè, da buoni ultimi, anche questi due esponenti politici, pretendono di intestarsi la rappresentanza della maggioranza dei cittadini residenti nel perimetro del Parco del Pollino, e quindi di parlare in suo nome. Che si tratti di una pretesa senza mandato è del tutto evidente.

Quale sia l’opinione della quasi totalità dei cittadini che risiedono nel perimetro del Parco, sui temi dello sviluppo del LORO territorio è chiaro a tutti salvo che a Perrino a Liggieri e a un altro ristretto gruppo di signori del no a tutto.

Ed infatti la quasi totalità dei cittadini ha dichiarato un’opinione diversa dai due consiglieri regionali, e lo ha fatto con una pronuncia chiara ed esplicita nell’assemblea della Comunità del Parco del Pollino del 24 marzo 2014, approvando, con il voto libero dei loro sindaci, il documento che era stato siglato al MISE. Piaccia o non piaccia a Liggieri e Perrino, questo è un fatto. Se ne facciano una ragione, se ci riescono.

In ogni caso non sarà certo con le accuse, oltremodo diffamatorie, rivolte ai legittimi rappresentanti di queste comunità - accusati di essersi venduti per un “piatto di lenticchie” - che riusciranno a sovvertire questa fondamentale verità.

Ma, cosa ancora più seria, è che, in realtà Leggieri e Perrino, dimostrano di non conoscere le vicende sulle quali esercitano la loro abilità oratoria, abilità sorretta da affermazioni che non spiegano nulla, che lasciano intravedere solo una opposizione di principio, pretestuosa.

Nonostante il contesto parolaio e facinoroso alimentato da Perrino e Liggieri , non è superfluo affermare che qualunque posizione diversa dalla maggioranza ( stragrande) dei cittadini del territorio del Parco del Pollino - favorevoli ad una eventuale riapertura della centrale del Mercure - sono del tutto legittime, e se sostenute da dati obiettivi, sono degne del massimo rispetto.

Tuttavia, nelle espressioni utilizzate da Leggieri e Perrino è manifesta una insofferenza aggressiva, delle condanne senz’appello e un’opposizione a prescindere, che oltre che colpire i loro avversari politici, coinvolge anche centinaia di famiglie.

Famiglie che in questi sette mesi di funzionamento a pieno regime della centrale del Mercure, hanno visto che, le decine di ispezioni sull’impianto - effettuate da parte di tutti gli organi di controllo sanitario e di polizia - si sono risolte sempre con un nulla di fatto.

Hanno letto, e visto con i loro occhi, i rilievi ambientali eseguiti da ARPAB , su richiesta dei comuni di Rotonda e Viggianello, che hanno certificato che l’ambiente ha una rumorosità notturna e diurna molto al disotto della norma di legge, che la qualità dell’aria è eccellente. Hanno visto con i loro occhi che i dati ambientali rilevati dal sistema di controllo (senza pari per un impianto del genere) della centrale del Mercure, attestano che le emissioni della centrale solo assolutamente irrilevanti per l’ ambiente.

Hanno visto, che ogni giorno 130 persone varcano i cancelli della centrale e vanno a guadagnarsi lo stipendio che serve per mantenere la propria famiglia. Hanno visto che per la sola fornitura della biomassa necessaria a far funzionare la centrale , lavorano oltre 1200 lavoratori boschivi, sia calabresi che lucani.

Hanno visto che una ventina di piccoli imprenditori boschivi della valle del Mercure si sono riuniti in consorzio e stanno facendo sforzi economici non trascurabili per espandere le loro imprese specializzandosi nella produzione di cippato. Le stesse attività coinvolgono decine di aziende Lucane.

Questi sono fatti, non chiacchiere e contumelie. Fatti accertabili personalmente anche dai due esponenti politici, se solo avranno il tempo, e la pazienza, di fare una visita alla valle del Mercure. E magari si renderanno conto, attraverso le testimonianze di commercianti, albergatori, ristoratori, anche della rilevanza dell’indotto.

Che Liggieri e Perrino, abbiano obiettivi diversi, e nessuna voglia di farsi carico di una discussione pacata e obiettiva sulla presenza della Centrale Enel nella valle del Mercure, lo dimostrano le parole di fuoco con le quali bollano il documento sottoscritto al MISE, parole arroganti e fuori luogo che fanno pensare ad una ignoranza o, peggio, ad una voluta distorsione del contenuto del documento ( oltre che della legislazione vigente in materia e delle pronunce giudiziali).

Secondo una interpretazione conforme alla legge e alle pronunce della magistratura, la sola finalità delle c.d. compensazioni previste nell’accordo sottoscritto al MISE il 14 gennaio 2014, non può che essere quella di dar corso ad interventi che creano valore sociale, capaci di generare ricadute positive sulla comunità, mirati a migliorare il valore territoriale in senso qualitativo. Questo significa interventi per lo sviluppo e la promozione di produzioni agricole di pregio, del turismo, per reale fruibilità dei boschi del Parco, per la riduzione delle devastazioni che derivano dagli incendi ecc. ecc .

Questo si legge nel documento sottoscritto MISE , solo e soltanto questo. Le compensazioni dirette a far “digerire alle popolazioni locali gli irreversibili e permanenti danni all’ambiente ed al territorio” sono frutto della fantasia dei due esponenti del M5S, che rabbrividiscono scorgendo nell’accordo il “colpo grosso” di Enel che si sarebbe accaparrato il controllo dell’Osservatorio Ambientale previsto per la centrale.

Tutto ciò senza dimenticare che l’Osservatorio Ambientale si affianca ad una commissione tecnico scientifica per i controlli sulla attività della centrale che esiste già ( composta da ASL Cosenza, Ministero della Salute o Istituto Superiore di Sanita’, ARPACAL, Ente Parco, Ufficio di Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata- in questa commissione è presente anche Enel).

Ma di cosa parlano i due esponenti politici? Di un fantomatico controllo su un’organismo fondato da Regione Basilicata, Regione Calabria, Ente Parco, Comuni della Valle del Mercure, OO.SS? Cioè di un controllo su un’organismo coordinato dall’Ente Parco, che insieme agli altri partecipanti potrà individuare esperti indipendenti per promuovere controlli, studi, proposte ecc.?

Questa mentalità complottarda - tutti insieme appassionatamente a discriminare chi non si piega- ci permettano i signori consiglieri regionali del M5S, ci fa rabbrividire a nostra volta, e pensiamo di averne tutte le ragioni, perché vecchi o “nuovi” , i metodi di una parte della politica sono sempre gli stessi e purtroppo temiamo che tra 40 anni saremo ancora qui a parlare di sviluppo del turismo, dell’agricoltura di tassi di disoccupazione scandalosi.”


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