Furto di materiale inerte dal torrente Pisciato, sequestrati mezzi
Nella costante azione di prevenzione e repressione dei reati in campo paesaggistico-ambientale operata in provincia di Reggio Calabria dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, il personale del Comando Stazione di Melito Porto Salvo, sotto il diretto coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Dr. Giovanni Gullo, ha provveduto ad eseguire un nuovo sequestro dei mezzi meccanici, consistenti in un camion ed un escavatore, presso l’impianto di lavorazione di inerti e produzione di calcestruzzo della ditta intestata a G.M.,con sede nel Comune di Condofuri. Tale attività di polizia si è resa necessaria in esecuzione del Decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari a seguito di specifica richiesta del citato Pubblico Ministero, nell’ambito di un procedimento penale aperto da alcuni mesi presso la Procura Ordinaria della Repubblica Tribunale di Reggio Calabria sempre a carico dello stesso G.M. e di A.N..
Il sequestro dei mezzi della ditta è stato effettuato in quanto l’uomo, nella sua qualità di titolare dell’impianto di lavorazione inerti, aveva incaricato A.N. di eseguire il prelievo di circa 45 metri cubi di materiale inerte dall’alveo del Torrente Pisciato, in totale assenza di autorizzazione paesaggistica ambientale e così facendo sottraendolo fraudolentemente al demanio idrico fluviale, con conseguente realizzazione di una cava avente profondità di oltre un metro e una superficie complessiva di 4500 mq. Da tale azione, G.M. aveva tratto un ingiusto profitto economico.
I beni sequestrati sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria e affidati in custodia al titolare della ditta.
È da evidenziare come già nello scorso mese di gennaio, per il medesimo episodio, era già stato effettuato un sequestro penale d’iniziativa del personale del CFS sempre a carico di G.M., che, in quella sede, veniva convalidato dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria che successivamente disponeva, si richiesta dell’indagato, il dissequestro e la restituzione dei mezzi. Da ulteriori ed approfonditi accertamenti eseguiti dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato, però, sono emerse ulteriori responsabilità penali nei confronti degli indagati, riguardanti sia la trasformazione stabile e permanente dell’assetto del territorio che il furto, che hanno portato all’emissione dei provvedimenti giudiziari eseguiti dagli uomini del Reparto di Melito Porto Salvo.