Senese sulla gestione del Turismo negli uffici regionali
“Ancora una volta ho dovuto confrontarmi con la dura realtà e il pressapochismo che serpeggiano nei corridoi delle pubbliche amministrazioni, nello specifico quelli della Regione Calabria Assessorato al Turismo.
Dopo una stagione di spettacoli dal vivo svolta nell’estate 2013, l’ufficio di competenza – quello del Turismo, dirigente Pandullo – per l’ennesima volta ha dimostrato di voler continuare a gestire il bando dei finanziamenti per gli eventi dal vivo favorendo programmazioni e seguendo logiche che difficilmente possono essere considerate turismo”. E’ quanto scrive Maurizio Senese di Esse Emme Musica.
“Lo posso affermare con certezza - continua la nota - perché ho richiesto l’accesso agli atti, potendo valutare in prima persona i punteggi dati alle agenzie di programmazione turistica per eventi musicali che non hanno né capacità organizzative né la concezione di cosa significhi promozione turistica, culturale e commerciale.
Tornando all’iter burocratico, posso affermare senza timore di smentita che l’Ufficio Turismo della Regione, per aprire le documentazioni presentate da ogni singola agenzia, ci ha messo praticamente cinque mesi. Eppure stiamo parlando di nove pratiche, meno di una a testa per le almeno 20 persone che lavorano all’interno dell’Ufficio. Dopo questi cinque mesi, quindi, a marzo sono stato chiamato ad integrare alcuni documenti che mancavano alla pratica che avevo presentato.
Da lì a dieci giorni, alla richiesta di una conferma che la documentazione fosse a posto, hanno risposto di non saperlo ancora, ma anche di avere a disposizione un mese di tempo per potermelo dire. Lo stesso dirigente Pandullo ha affermato di essere in regola con i tempi, piuttosto. Sono rimasto a bocca aperta: forse dalle parti dell’Ufficio Turismo della Regione Calabria ancora non sanno che la Comunità Europea impone alle Pubbliche amministrazioni trenta giorni di tempo, non sette mesi, non per rispondere se la documentazione presentata dalle imprese è a posto o meno, ma per pagarle proprio le imprese.
Sostengo, e non sono solo – lo dicono tutti -, che chi non è capace o non sa, deve smettere di fare questo lavoro, non può continuare a prendere uno stipendio che non merita, farebbe meglio a dimettersi o a farsi spostare all’assessorato di provenienza di chi lo ha messo là. Lo dico a nome di tutti i miei colleghi calabresi: noi operatori non possiamo solo sperare che nei tagli previsti da Renzi, tra gli esuberi sia compreso anche quello di qualcuno della Regione Calabria, che di leggi e di turismo capisce veramente poco. Basta su tutti dire che la mia agenzia aspetta ancora dall’Ufficio Turismo dell’Ente, somme da riallocare dal 2009. Credo che non ci siano altre imprese che avanzano finanziamenti da così tanto tempo. Roba da Guinness dei primati”.