Fondi Ue, Patriciello: in Calabria mancano europrogettisti
“Non abbiamo una squadra di europrogettisti, perché non l’abbiamo formata nel corso degli anni. Nel nostro Sud abbiamo sempre più difficoltà ad accedere ai finanziamenti europei e questo non dipende dai burocrati di Bruxelles, dipende solo da noi. È un fatto legato, purtroppo, alle competenze che ci mancano.
Il problema riguarda realmente tutti e tutte le classi dirigenti, senza un colore politico. Errori bipartisan hanno relegato la nostra regione a un ruolo ancora più marginale nello scacchiere europeo.
I dati che provengono da uno studio del ministero per la Coesione territoriale fotografano una realtà a tinte fosche: 28mila progetti monitorati fino al 31 dicembre scorso; a fronte di otto miliardi e mezzo di euro disponibili, soltanto 3,8 hanno finanziato i progetti calabresi. I numeri non hanno bisogno di tante spiegazioni.
È, questo, l’allarme che lancia l’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello in merito alle difficoltà che si hanno nel Sud per accedere ai finanziamenti europei per la mancanza di europroggettisti.
“Esiste un gap rispetto all’europrogettazione. Ma le soluzioni ci sono – precisa – basta svegliarsi dal lungo sonno. Innanzitutto occorre formare le nuove leve di europrogettisti che sappiano parlare tre lingue e interloquire facilmente con le istituzioni europee.
Però questo – l’europarlamentare di Forza Italia – è un lavoro a lunga durata, non si improvvisa in questo settore così delicato e competitivo. Per il momento bisogna attingere all’esperienza di chi fa meglio di noi. Per esempio avvalendosi delle competenze degli europrogettisti di paesi con una lunga tradizione in tal senso.
E poi – va avanti Patriciello – costruendo ponti con Bruxelles attraverso consulenti e società di lobbyng. Il tempo passa e l’Europa cambia in fretta. La Calabria non può perdere tempo in convegni – prosegue – e spendere parole inutili su come si presenta un progetto potenzialmente in grado di intercettare fondi Ue. È sempre la competenza e la professionalità che fanno la differenza. Mi stupisce come in Calabria, ma succede anche altrove al Sud, spesso sono proprio i grandi progetti di enti pubblici ad essere bocciati a Bruxelles.
Ripeto – conclude Patriciello – non c’è una persecuzione dei burocrati contro di noi. Siamo noi stessi che dobbiamo puntare sul talento e gli studi dei nostri giovani. È realmente inutile mettere in piedi uffici a Bruxelles se poi mancano europrogettisti in grado di rendere le nostre idee appetibili e strategiche nello scacchiere europeo.”