Cisal Cgu Calabria, necessario ripristinare la divisione di pediatria all’osepdale di Soverato …
"Non vi è dubbio che la sanità calabrese, qunidi anche quella della provincia di Catanzaro, per invertire il trend negativo che vede costi sempre più alti a fronte di un servizio sempre più inadeguato, necessitasse di un maggior controllo e tagli delle spese. Il problema, però, sta sempre nel come tali tagli vengono effettuati e a scapito di chi". E' quanto si legge in una nota del responsabile Cisal Cgu Medici Dr. Barone e del vice Coordinatore regionale Calabria Cisal CGU Sanità Edoardo Posca.
"Da un po’ - continua la nota - di tempo in qua, purtroppo, sembra che i governi centrali e regionali, nonché il management calabrese e catanzarese, continuino infatti a tagliare le spese sanitarie in modo “asettico” e puramente ragioneristico senza riuscire a fornire adeguate prestazioni sanitarie e soprattutto senza prestare la doverosa attenzione alle conseguenze che le loro scelte comportano.
Come è possibile ad esempio consentire, quando non addirittura disporlo “deliberatamente” che l’Ospedale di Soverato --, terza città della provincia con un enorme bacino d’utenza proveniente dall’interland, nonché grande centro turistico, il cui comprensorio nel periodo estivo conta la presenza di oltre 40mila persone --, venga privato del reparto di Pediatria?
Com’è possibile non comprendere gli enormi disagi, per i piccoli pazienti in condizioni di bisogno e per le loro famiglie che in piena notte, da Guardavalle devono recarsi a Catanzaro o a Lamezia Terme?
La Cisal CGU Medici, non è assolutamente d’accordo con tale decisione e condanna decisamente il perdurare di tale situazione.
Ad affermarlo in una nota il dr Barone, coordinatore regionale Calabria di categoria.
Com’è possibile che in base a quanto disposto dai responsabili, la pediatria di un ospedale presidio sanitario e punto di riferimento per la popolazione di una così ampia porzione di territorio, funzioni solo h12, dalle 8 del mattino sino alle venti di sera, senza neppure prevedere per le ore notturne - spesso le più critiche - neppure la reperibilità di un pediatra?
A tarda sera e/o di notte, i medici in servizio presso il nosocomio soveratese, in cui la pediatria è ridotta all’osso, si adoperano senza riserva alcuna e prestando al meglio la propria opera ma, in talune particolari situazioni, ciò può non essere sufficiente.
I medici presenti, internista o anestesista, per quanto bravi e disponibili che siano, non sono però pediatri.
In più di una circostanza, dopo le prime ed urgenti cure del caso, prestate come anzidetto con dedizione dai medici presenti, c’è stata la necessità di un ulteriore consulto pediatrico e/o di tenere in osservazione i piccoli pazienti. Ebbene, in questi casi, si è dovuto ricorrere al trasferimento dei bambini presso il Pugliese di Catanzaro o presso l’ospedale lametino. Con tutti gli ovvi ed enormi disagi del caso, per pazienti e familiari.
Tutto ciò potrebbe essere tranquillamente evitato se solo chi è deputato a farlo, prendesse le giuste decisioni.
In base a quale scellerato criterio – chiosano ancora il coordinatore Barone e il suo vice Posca - si è depauperato un piccolo ospedale che serve un territorio così ampio come l’interland soveratese della divisione di pediatria?
Ben venga un sano riordino della spesa sanitaria, purchè non si tratti di una rivisitazione a “costo zero” fatta sulle spalle e a tutto e solo svantaggio della popolazione in generale e dei più piccoli e in particolare. Se proprio non sarà possibile ripristinare h24 il servizio di pediatria, si consenta almeno di avere per le ore serali e notturne la reparibilità di un pediatra a cui far riferimento nei casi di bisogno".