Fiamma Tricolore sulle nomine degli scrutatori per le elezioni
“Arrivano le elezioni e, puntualmente, la disperazione e lo stato di bisogno della gente è sfruttato da politicanti senza scrupoli per coartare la volontà degli elettori e portare quanta più “farina” possibile al proprio mulino (partito) senza farsi nessuno scrupolo”. E’ quanto scrive Lorenzo Scarfone , segretario provinciale del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore.
“Tra gli strumenti – continua la nota - che costoro utilizzano con metodica e scientifica puntualità c’è quello della “nomina” degli scrutatori, che in tempi di magra anche quei pochi €uro possono fare gola. Veramente da far concorrenza alle ingerenze e le “pressioni” dei mafiosi od ai ricatti dei tanti piccoli imprenditori sui dipendenti.
Ed allora la Fiamma Tricolore chiede che tutte le Amministrazioni Locali – non come fa, per esempio, Sel che lo chiede a Catanzaro e tace fragorosamente a Lamezia, lasciando ad Fn o Casapound l’esclusiva incombenza della richiesta - che adottino immediatamente, anche informalmente, un “codice etico d’onore” che restringa ai soli disoccupati (o inoccupati), con preferenza a chi abbia carichi familiari, la possibilità di essere designati quali componenti dei seggi elettorali tramite sorteggio “pilotato” e con criteri di rotazione.
Certamente una proposta che aleggia da più tempo e da più parti ma che, fino ad oggi, ha trovato sordi i nostri governanti locali e che oggi, attesa la già citata crisi che attanaglia le nostre Comunità, diventa ormai disdicevole ed indice di protervia non mettere in atto in maniera complessiva ed organica, oltre che diventare una misura per riavvicinare la gente alla “Buona Politica” ammesso che essa ancora sussista nella coscienza civile del nostro Popolo e dei nostri governanti.
Certamente ancora noi ci crediamo ed attendiamo un segnale in questa direzione, anche contro i continui segnali di una classe politica mediocre e maneggiona che continua ad emettere provvedimenti legislativi tesi solo a garantirne la reiterazione eliminando ogni possibile voce di opposizione, proprio loro che tanto si peritavano di convincerci che era solo la presenza di una opposizione che trasformava un regime in una Democrazia”.