Pillole di cronaca reggina
Nel tardo pomeriggio di ieri, 24 aprile, i Carabinieri della Nucleo Operativo della Compagnia di Roccella Jonica, congiuntamente ai colleghi della Stazione di Monasterace, nell’ambito delle indagini avviate a seguito del ferimento di un 18enne di Monasterace, avvenuto il 21 aprile scorso, hanno denunciato quattro persone di età compresa tra i 17 e i 24 anni (tra cui lo stesso ferito e un ragazzo che ha fatto perdere le proprie tracce fino a ieri mattina, quando si è presentato con il proprio avvocato di fiducia presso la Stazione Carabinieri di Stilo, per rendere la propria versione dei fatti).
Inoltre, i Carabinieri hanno anche recuperato l’arma, una pistola cal. 6,35 con matricola punzonata in modo da essere illeggibile, 9 proiettili e un bossolo esploso. Dai primi accertamenti, sembrerebbe che i giovani stessero maneggiando l’arma nei pressi dell’abitazione della vittima, quando uno di essi, brandeggiandola, ha fatto partire accidentalmente il colpo che ha attinto il 18enne. Da qui la corsa in ospedale, e le diverse versioni fornite dagli stessi soggetti coinvolti nella disavventura, caduti più volte in contraddizione, per provare a sviare le indagini. Indagini che continuano serrate per escludere che ci siano altri, più seri motivi dietro all’episodio, che solo il caso ha permesso non si trasformasse in tragedia.
Sempre nella tarda mattina di ieri, i Carabinieri della Stazione di Siderno hanno arrestato A.N., 46enne, residente nella provincia di Genova, originario di Locri. L’arrestato, si era allontanato dalla propria abitazione a Sestri Levante,dove, da due mesi, era sottoposto a detenzione domiciliare, a seguito di una condanna complessiva a 2 anni e 5 mesi per diversi furti commessi dall’anno 2008 al 2013. Da due giorni l’uomo aveva raggiunto l’abitazione dei genitori a Mammola, facendo perdere le proprie tracce in Liguria, venendo identificato dai militari dell’Arma durante un normale servizio di controllo del territorio all’esito di una verifica alla Banca Dati delle FF.PP.. É stata data così esecuzione al provvedimento restrittivo in carcere che, nel frattempo, ha emesso il Tribunale di Sorveglianza di Genova a seguito dell’evasione.
Mentre, sempre nella giornata di ieri, i Carabinieri delle Stazioni di Caulonia e Caulonia Marina hanno arrestato I.P. , 23enne, sottoposto, dal febbraio 2011, alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, avendo accertato la violazione degli obblighi imposti dal Provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria.
In particolare, i militari dell’Arma avrebbero accertato che il giovane avrebbe minacciato in più occasioni e con un coltello un suo concittadino, che - dopo giorni di paura - ha avuto il coraggio di recarsi dai Carabinieri della Stazione di Caulonia per denunciare le angherie subite. Fatti i dovuti riscontri che avrebbero confermato la denuncia sporta, gli operanti hanno applicato la rigida norma introdotta dell’art. 75 del Decreto Legislativo n. 159/2011 (meglio noto come il Codice Antimafia), che prescrive – anche a tutela di tanti comportamenti prepotenti che altrimenti andrebbero impuniti ovvero per cui è necessaria la querela della parte offesa - tra l’altro:
- l’arresto da 3 mesi a 1 anno per il contravventore degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale;
- che, se tale l’inosservanza riguarda la sorveglianza speciale con l’obbligo o il divieto di soggiorno, si applica la pena della reclusione da 1 a 5 anni ed è consentito l’arresto anche fuori dai casi di flagranza.