Ordinanza Salva-timpani, Confcommercio al fianco degli operatori
"In merito all’ordinanza “salva-timpani”, che limita l’intrattenimento musicale ad una fascia oraria assai ridotta, la Confcommercio di Catanzaro aderisce all’iniziativa degli operatori economici di Catanzaro Lido che intendono costituire un Comitato che possa confrontarsi con il Sindaco per affrontare la tematica i cui risvolti appaiono ben più complessi rispetto ad una semplicistica limitazione della movida.
Dopo aver partecipato alla riunione spontanea tenutasi nel quartiere marinaro, la Confcommercio - spiega una nota - intende mostrare grande solidarietà agli operatori. È ben chiaro a tutti che la salvaguardia della salute dei cittadini è, e deve essere, un principio cardine. Tuttavia, se solo avessimo avuto il piacere di essere interpellati, avremmo potuto evidenziare per esempio che un’ordinanza tout court che non applichi i doverosi distinguo, anche in merito ad obblighi strutturali degli operatori nonché alle zone di esercizio della attività stessa, finisce per generalizzare il principio stesso di tutela della salute pubblica.
I risvolti economici e sociali della scelta del Comune poi sono assai complessi e meritano non un breve approfondimento; pensiamo per esempio all’aspetto sociale di aggregazione che verrebbe meno, oppure al lento ma inevitabile spopolamento dei centri urbani e di alcuni quartieri, prima fra tutti quello di Lido; si pensi poi anche all’effetto sicurezza indiretto che si ha grazie alla presenza di operatori aperti sino a serata inoltrata che mediante la sola presenza sul territorio delle proprie luci e dei loro avventori garantiscono un effetto “controllo del territorio” che in un certo qual senso verrebbe meno se al posto di quel locale vi fosse una serranda abbassata o una piazza buia e scura.
L’aspetto economico poi è altrettanto rilevante: quale potrebbe essere la scelta dei giovani catanzaresi se non quella di migrare verso location e amministrazioni più accoglienti? A quel punto quale potrebbe essere la scelta responsabile di un imprenditore che già cerca fra enormi difficoltà di onorare gli impegni tra cui la gravosa tassazione locale se non quella di cessare l’attività? E a quel punto il gettito fiscale irrimediabilmente perso a chi verrà fatto pagare? E gli effetti sottovalutati sull’indotto?
È chiaro che si tratta solo di alcune riflessioni che vogliamo condividere e che, se preventivamente contattati, avremmo immediatamente sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione che, invece, in assenza di totale sensibilità verso tutte le associazioni di operatori economici, ha imboccato una strada che speriamo vivamente non sia arrogantemente a senso unico.
Saremo ben lieti, quindi, di partecipare a tutte le iniziative del nascente Comitato cui garantiamo il massimo ed indiscusso appoggio in questo percorso che ovviamente non vuole prescindere dalla salute e dal rispetto della cittadinanza. Siamo convinti che nel confronto si troveranno le soluzioni migliori, figlie della mediazione delle differenti esigenze."