Il monito di Mons. Galantino, crollino le chiese ma i preti non facciano campagna elettorale
A venti giorni appena dalle prossime elezioni europee, in pieno lavorio da parte di partiti e movimenti per attrarre a sé proseliti e dunque - e sostanzialmente - consensi, una voce chiara e maestosa si è levata oggi dalla cattedrale di Cassano Ionio, nel cosentino. L’occasione era ghiotta per lanciare un messaggio che con la fede cristiana, a guardar bene, forse qualcosa c’azzecca pure.
È questa le sede scelta proprio da monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano, per “bacchettare”, senza nemmeno tanti fronzoli, parte dei pastori di Dio a tenersi fuori dalle tentazioni “politiche”; a lasciar fare agli uomini le cose terrene che nulla hanno a che vedere con quelle divine.
Mentre i giornalisti ci aspettavamo qualche indiscrezione sulla prossima visita in Calabria di Papa Francesco; quando si è compreso che l’invito era stato rivolto ad annunciare una “lieta novella”, e cioè l’elezione a vescovo di Locri di mons. Francesco Oliva, ecco Galantino sorprendere tutti: nel silenzio maestoso della chiesa redarguisce i sacerdoti inclini a velleità "propagandistiche".
E "a buon inteditor... poche parole"