Al Planetario Pythagoras di Reggio“Il bagnino e i samurai contro la modernità”
All’interno del ciclo di conferenze “Astronomia… non solo Astronomia”, serie di incontri organizzati dal Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria dedicati ad argomenti di carattere non strettamente astronomico, oggi, giovedì 8 maggio, alle 21 presso la struttura di Via Salita Zerbi, il Tullio Barni, docente di Anatomia Umana presso l’Università Magna Græcia di Catanzaro, rievocherà, attraverso le storie e le riflessioni che emergono dalla lettura di tre libri (“Il bagnino e i samurai”, “Contro la modernità”, “Avevamo la Luna”), un periodo della nostra storia, i formidabili anni ‘60, che videro nell'arco di un breve numero di anni un'esplosione dell'intelligenza creativa che proiettarono il nostro Paese in un contesto globale ante-litteram.
Ci riferiamo al premio Nobel per la chimica assegnato ad Alessandro Natta per la scoperta polimeri isotattici grazie ai quali (polipropilene, Moplen) la nostra industria chimica, con un bellissimo esempio di collaborazione fra ricerca e industria, si trovò leader nel settore dei materiali termoplastici.
Come non ricordare l’antibiotico Adriamicina, prodotta dall’industria farmaceutica italiana, come farmaco per la terapia dei tumori ad opera di scienziati eccezionali quali, fra gli altri, Gianni Bonadonna e Silvio Monfardini; ed ancora al primo personal computer, la cosiddetta “perottina", costruito da quegli artigiani del pensiero che si erano ritrovati intorno ad un uomo straordinario come Adriano Olivetti che dette loro la possibilità di plasmare le proprie passioni.
La tesi che il prof. Barni sosterrà, mutuandola dal libro “Contro la modernità”, che questo meraviglioso periodo della nostra storia nazionale è durato quanto un battito d’ali perché il nostro Paese è stato sempre molto diffidente nei confronti della modernità si da non farne mai proprie le sue categorie: una su tutte, la scienza come cultura.