Chiusura sportelli Agenzia delle entrate, l’Usb chiede incontro alla direzione generale

Calabria Attualità

Ha chiesto un incontro con il direttore generale dell’Agenzia delle entrate l’Usb Calabria, per chiedere spiegazioni circa la decisione di chiudere cinque sportelli decentrati: Amendolara, Corigliano, Mileto, Montalto Uffugo e Rogliano), che si aggiungono, solo per restare all’ultimo periodo, a quelli già chiusi a Cirò e a Taurianova. E ha preannunciato la partecipazione allo sciopero generale del pubblico impiego previsto per il prossimo 19 giugno a Catanzaro.

“Queste chiusure, o anche l’eventuale chiusura di team delocalizzati, - scrive Usb Calabria in una nota - sono segno evidente dell’abbandono del territorio da parte dell’Agenzia, con ricadute chiare non solo sui lavoratori, ma anche sui cittadini e sull’attività di controllo e di lotta all’evasione”.

E non solo. Perché secondo Usb “queste azioni preludono alla possibile chiusura nel futuro (temiamo anche prossimo) di uffici territoriali anche in Calabria, come già largamente avvenuto nel resto del paese, con la conseguenza di imporre ai cittadini nuovi aggravi di tempo e di spesa per qualunque esigenza di natura fiscale, così come il destinatario di qualunque avviso, il quale sarà costretto a recarsi nel capoluogo di provincia”.

L’abbandono del territorio per il sindacato “farà piacere agli evasori, ma meno ai cittadini onesti, perché è chiaro che l’ufficio del capoluogo non potrà garantire la stessa presenza e capillarità nell’attività di controllo della provincia. Né risponde al vero il criterio di chiudere tagliando “rami secchi”, per accentrare igliorando i servizi, perché ovunque ciò sia avvenuto ed in qualunque settore (dalla sanità, alla scuola, ecc.), i servizi sono sempre peggiorati e di molto”.

“Non comprendiamo, quindi, e decisamente non condividiamo questa politica di chiusure: pensavamo che la lotta all’evasione esigesse invece investimenti sia sul Personale, con nuove assunzioni, sia su strutture, mezzi e strumenti e non sul bilancino di una presunta economicità

In ultimo, evidentemente, queste chiusure riguardano anche noi lavoratori, poiché, a fronte di un contratto bloccato dal 2009 fino al 2020 (11 anni di blocco, inaudito!), di tagli continui ad un salario accessorio ormai sparito, di una ostinata negazione del diritto alla carriera, della sicurezza stessa del posto di lavoro messa ormai a repentaglio, veniamo anche beffati dall’aggravo di spostamenti che, per quanto limitati possano essere, costituiscono, un aggravio non solo psico-fisico, ma anche economico.

Contro questo disprezzo verso i cittadini e verso i lavoratori mostrata continuamente dall’Agenzia delle Entrate e dalle Agenzie Fiscali più in generale, e contro gli attacchi ai servizi pubblici,