“Si salvi chi può”. Il nuovo disco degli operai della Fiat 1100

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La chiusura di un ciclo e un nuovo bellissimo inizio”. Gli Operai della Fiat 1100, combo calabrese che per un decennio ha tributato lungo l’intero Belpaese la poetica di Rino Gaetano si è rimesso - dopo una lunga pausa - in movimento e ha dato forma e sostanza a quella che è oggi la sua nuova vita musicale: un percorso inedito, una grandissima sfida e una nuova avventura.

La band è così pronta per lanciare il nuovo lavoro,"Si salvi chi può", in uscita il prossimo 4 giugno e nella stessa data verrà presentato all’Anfiteatro Polifunzionale Università della Calabria alle 21.30 e decide di farlo puntando su un brano-manifesto "Joe Lee Rosso": un grido di denuncia politica, in linea con il percorso che da sempre come Operai, hanno portato avanti, toccando stavolta un tema scottante ed attuale che riguarda l'avvelenamento dei mari.

Il progetto viene lanciato in modo totalmente nuovo su Musicraiser: primo sito di crowdfunding italiano dedicato alla musica, lanciato da Giovanni Gulino della band Marta sui Tubi e Tania Varuni, dj e producer. "Per il nuovo corso gli Operai maturano così una reale produzione dal basso, una campagna di raccolta fondi, per dare linfa ai nuovi brani che saranno sperimentalmente stampati non su canonico supporto ma su memoria di massa Usb – si legge in una nota - consentendo l'inserimento oltre che delle nuovissime canzoni, di importanti contenuti extra tra i quali il videoclip di Joe Lee Rosso (singolo dell'album) girato da Claudio Metallo, autore del documentario "L'avvelenata cronaca di una deriva" (reportage che ricostruisce lo spiaggiamento anomalo della nave dei veleni sui mari calabresi)".

L’abito sonoro è decisamente variegato e miscela sapientemente la forma canzone all’italiana di un decennio fortunato come gli anni ’60 con sonorità che richiamano il brit pop dei ’90. L’ironia della band è acutissima. Dissacratori nei confronti dei principali paradossi del nostro Paese, raccontano criticità e cambiamenti sociali, terre massacrate dai silenzi politici e nuove culture da “armare intellettualmente”. Danno sostanza e invitano palesemente attraverso il linguaggio musicale ad una “presa di coscienza” che veda la tutela dei propri territori in modo condiviso e consapevole, come unica scialuppa di sopravvivenza.

“Proprio per questo motivo – conclude il comunicato - insieme al Comitato Natale De Grazia, sosterranno attraverso questo nuovo progetto una campagna di racconto e sensibilizzazione sul tema”.