Pacenza (FI): “Sbloccare le assunzioni del comparto sanitario”
“Accogliamo con rinnovata speranza le dichiarazioni rilasciate quest’oggi dal ministro della Salute Lorenzin la quale ha preso atto pubblicamente dello stato di sofferenza vissuta attualmente da molti ospedali del Sud, come la Calabria, che, in ragione del piano di rientro, devono fare i conti col blocco del turnover: a lei si chiede intraprendere al più presto le necessarie iniziative di governo”.
Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza su quanto dichiarato questa mattina dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin che è intervenuta al secondo workshop nazionale sulla formazione universitaria di Medicina ospitato presso il Policlinico Gemelli.
“Da mesi – prosegue l’onorevole Pacenza – gli addetti in campo sanitario della Calabria protestano, lamentando ritmi estenuanti e carichi di lavoro eccessivi, divenuti ormai sempre più ingestibili a causa di un numero esiguo di medici e di operatori disponibili in tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere della regione. Lo stesso ministro Lorenzin ha ricordato oggi come il blocco del turnover e quello delle stabilizzazioni stiano riguardando lavoratori precari che da 10-12 anni si trovano in un limbo”.
“In Calabria, tutto ciò, sta anche compromettendo la corretta erogazione dei Lea. A fronte di questi problemi, il ministro ha esortato le università a programmare la formazione in base alle esigenze del Sistema sanitario, in modo che il funzionamento dello stesso non passi solo attraverso la programmazione dei costi standard, “ma prima di tutto dalle gambe di chi applica la medicina sul campo”. È sicuramente questa un’osservazione opportuna fatta dal ministro della Salute che, nel medio e lungo periodo, potrà certamente dare i suoi frutti.
“Ma a regioni come la Calabria, oggi, occorre una soluzione più immediata, come la deroga al blocco delle assunzioni in campo sanitario perché, altrimenti, si rischia di non garantire il diritto alla salute dei cittadini. Dal 2009 al 2013, in Calabria, si è proceduto ad un taglio della spesa che ci proietta verso l’agognato equilibrio di bilancio. Il regime di lacrime e sangue imposto alla Regione per il recupero del debito sanitario deve adesso terminare, in ragione di un diritto costituzionale da garantire ai cittadini. Spetta a tutti i parlamentari della Calabria rappresentare questo stato di cose in Parlamento, accendendo così i fari su una situazione non più sostenibile”.