Villirillo (Marco Polo): “Collaborare per prevenire gli abusi e i maltrattamenti sui minori”
“Per farsi un’idea dell’entità del fenomeno degli abusi sui minori (di questi casi, ben 254 sono sfociati nell’arresto del reo), è necessario richiamare un sondaggio commissionato da “Save the children” che ha rilevato che i motivi per cui uomini e donne adulti sono attratti dai ragazzini e viceversa sono legati essenzialmente all’autostima: i primi per sentirsi ancora giovani ed apprezzati mentre i secondi per sentirsi più maturi ed emancipati”. Lo scrive in una nota Rosario Villirillo, presidente dell’associazione Marco Polo, che invita associazioni, istituzioni, famiglie e Consulte degli studenti a collaborare. Contro il fenomeno degli abusi e dei maltrattamenti.
Scrive infatti: “Siamo convinti che nella progettazione delle azioni necessarie per arginare e prevenire il fenomeno del maltrattamento, degli abusi e di ogni forma di violenza contro i minori, la conoscenza e l’osservazione del fenomeno stesso assumono una valenza fondamentale. Esse sono il prerequisito di base per poter pianificare qualsiasi intervento per promuovere e sostenere il diritto ad un’infanzia serena”.
“La Corte di Cassazione, VI^ sezione penale, con sentenza 43673 del 28 dicembre 2002, ha confermato la condanna di una maestra ad un anno di reclusione per il reato di maltrattamento. Nemmeno il Crotonese nè esente da tale fenomeno. Infatti, in data 20 gennaio 2012, la madre di una bambina di 3 anni si è presentata al comando dei carabinieri per sporgere denuncia perché, andando a prendere la figlia all’uscita della scuola, aveva notato sul suo volto un forte arrossamento. Quando ha chiesto spiegazioni alla bambina, quest’ultima, senza esitare, ha detto che la maestra l’aveva picchiata. La donna, infatti, aveva immediatamente portato la figlia dalla pediatra che, a sua volta, aveva certificato la presenza di ecchimosi sul corpo della bambina nonché l’arrossamento su una guancia, nella quale era evidente l’impronta di una mano. Con la certificazione medica in mano, la mamma ha sporto denuncia, a seguito della quale, dopo accurate indagini, i carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, su richiesta della Procura della Repubblica di Crotone, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare alla maestra per maltrattamento e lesioni aggravate”.
“Rimanendo nell’ambito del mondo dell’istruzione, non è raro assistere, in sede d’esame o di lezione, a mortificazioni, insulti o veri e propri abusi di potere. La situazione, sicuramente non nuova in ambito accademico, appare così illogica ed intollerabile: i docenti dovrebbero avere la responsabilità di guidare gli studenti in un cammino verso la conoscenza, non portarli alla disperazione e/o esasperazione ed al disamore verso la materia. Purtroppo, il contesto dell’università italiana è pieno di queste situazioni, a riprova che ormai si è perso il vero valore intrinseco della formazione accademica. Situazioni che, se non altro, si ripercuotono negativamente sulla carriera degli studenti, sempre più stressati e tendenti ad andare fuori corso, molte volte per cause non dipendenti dal loro impegno o dalla loro volontà”.
“Solo con una collaborazione proficua, con un continuo dialogo e scambio di conoscenze, competenze ed esperienze tra docenti e studenti, in un contesto di rispetto dei ruoli e non di eccesso di autoritarismo, la scuola potrà riacquisire il valore originario e la credibilità. Non è sufficiente spendere soldi se, poi, a mancare è il capitale umano, ossia docenti capaci di comprendere e formare i discenti, e, purtroppo, proliferano pseudo-dittatori che, invece, vedono l’ateneo come il contesto in cui esercitare la propria autorevolezza su studenti che considerano solo ed esclusivamente numeri contenuti in verbali da riempire.
La percezione ed i frequenti casi di abusi di potere hanno fatto sì che il collettivo studentesco di alcuni istituti scolastici abbia istituito una sorta di “black list dei docenti”, ossia una pagina su Facebook in cui genitori e studenti sono invitati a segnalare chi fa lezioni in maniera inaccettabile o chi usa e abusa del potere derivante dal ruolo di docente”.