Avrebbero favorito l’immigrazione clandestina, blitz a Crotone: sgominata banda
Dalle prime luci dell’alba, e su tutto il territorio nazionale, è in corso un’operazione della Polizia della Questura di Crotone, coordinata dalla Procura locale, contro i presunti appartenenti ad un’organizzazione criminale che avrebbe operato anche oltre confini nella produzione di documenti falsi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’operazione "Green Book", così come è stata denominata, è il compendio di una articolata indagine, iniziata nel settembre 2012, che ha visto impegnati - in un’indagine congiunta - gli uomini della Digos e della Squadra Mobile. Impegnati nel blitz un centinaio di poliziotti con il supporto dell’Interpol e delle Questure di Milano, Pisa e Terni, dell’Ufficiale di collegamento tedesco e dei Reparti Prevenzione Crimine di Cosenza e Vibo Valentia, nonché unità cinofile. Sono stati così eseguiti 15 provvedimenti nei confronti soggetti, italiani e stranieri, indagati a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla produzione di documenti falsi ed la favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono in corso, inoltre, numerose perquisizioni nei confronti dei presunti affiliati e soggetti gravitanti attorno all’organizzazione.
Le indagini avrebbero permesso di appurare che il gruppo criminale avrebbe avuto ramificazioni anche in altri paesi dell’Unione Europea e, in particolare, in Germania e Grecia, dove avrebbe mantenuto stabilmente contatti con altre organizzazioni, specializzate nell’ingresso clandestino di cittadini provenienti dall’Africa. L’organizzazione avrebbe così ideato un sistema sofisticato con cui clonava o alterava documenti di identità poi venduti per lo più a cittadini stranieri, favorendone così l’ingresso o la permanenza irregolare sul territorio nazionale.
La stessa organizzazione, nel tempo, si sarebbe anche specializzata nella produzione di altri tipologie di documenti, tra cui certificati assicurativi, bollette Enel, buste paga, buoni pasto e patenti di guida.
Ecco i nomi degli atrrestati.
Custodia cautelare in carcere: Rossano Crugliano, detto Batman, nato a Crotone 43 anni; Gennaro Crugliano, detto Rino, nato a Crotone 47 anni; Mario De Fazio, nato a Crotone 30 anni; Pasquale Grande, nato a Rocca di Neto, 56 anni; Coulibaly Mobido, detto Mario, nato in Mali, 36 anni; Giancarlo Paparo, nato a Isola di Capo Rizzuto, 64 anni; Luigi Pugliese, detto Guglielmo, nato a Crotone 55 anni; Umberto Sarpi, nato a Crotone, 58 anni; G.S., nato a Samawi (Iraq), 26 anni; Yakoubou Zakaria, nato in Ghana, 25 anni.
Arresti domiciliari: Giovambattista Morabito, alias Papuzzo, nato a Crotone 33 anni; Ivelina Vasileva Ivanova, detta Elina, nata in Bulgaria 32 anni; Vincenzo Agresti, nato a Umbriatico, 63 anni; Giuseppe Pullano, nato a Isola di Capo Rizzuto, 29 anni.
All’indagato Vincenzo Agresti, già sottoposto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione denominata “Green Book”, a seguito di provvedimento emesso dalla locale Autorità giudiziaria è stata revocata la misura.
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Li chiamavano "pasticcini" e "libri", in realtà erano permessi di soggiorno e passaporti. Tutti rigorosamente falsi. A crearli una vera e propria organizzazione che aveva fatto della falsificazione di documenti per gli extracomunitari un business. Organizzazione che e' stata sgominata con l'operazione 'Green Book', condotta nella notte dalla Polizia di Stato che ha eseguito diciassette misure cautelari tra Crotone, Isola Capo Rizzuto, Milano e la Germania.
I provvedimenti, emessi dal gip di Crotone Michele Ciociola, sono stati eseguiti dagli agenti della Mobile e della Digos: 10 persone sono state portate in carcere, quattro sottoposte ai domiciliari e uno all'obbligo di firma. Le indagini della Polizia hanno permesso di fare luce su un'organizzazione internazionale guidata da italiani di Crotone e Isola Capo Rizzuto con la complicità di bulgari, turchi, iracheni ed afgani che procacciavano clienti soprattutto all'interno del centro di accoglienza Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto o tra gli stranieri che 'bivaccano' nel territorio crotonese. Undici gli italiani coinvolti, sei gli stranieri. I promotori dell'iniziativa erano un iracheno ed un italiano che avevano messo su l'organizzazione finalizzata alla contraffazione e vendita di permessi di soggiorno, passaporti e patenti di guida agli stranieri ospiti del centro di accoglienza per eludere i controlli da parte delle forze dell'ordine. Tra i destinatari della custodia cautelare figura anche un impiegato dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Crotone che rilasciava dichiarazioni di residenza fittizie necessarie per il rinnovo dei permessi di soggiorno.
L'organizazione non operava solo nel crotonese, ma aveva degli 'agenti' che provvedevano a vendere i documenti falsi su tutto il territorio nazionale. Il gruppo criminale aveva basi operative anche a Pisa, Milano e in Germania, dove uno degli indagati sarà raggiunto da un mandato d'arresto europeo. L'operazione e' stata condotta dalla Polizia di Stato di Crotone, con l'ausilio delle Squadre Mobili di Pisa, Milano e Terni e del Reparto prevenzione crimine di Cosenza e Vibo Valentia. L'indagine e' stata coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dal Servizio Centrale Operativo, mentre i profili di collaborazione internazionale sono stati curati tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
"Siamo davanti ad un'imponente attività mirante a fare ottenere l'ingresso e la permanenza a chi non ne aveva titolo, vero e proprio business dell'immigrazione clandestina. Ancora una volta però abbiamo dimostrato che lo Stato c'e' nonostante le tante difficoltà e le ricadute che il fenomeno dell'immigrazione può avere nel territorio anche sul piano della criminalità" ha detto il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, Raffaele Mazzotta, illustrando gli esiti dell'operazione. Il questore, Luigi Botte, ha evidenziato che "l'indagine ha rivelato che Crotone era permeabile all'immigrazione clandestina grazie al grumo criminale che ha esteso i suoi tentacoli non solo nel resto d'Italia, ma fino ai Paesi dell'Unione Europea, ad esempio Germania e Grecia". Alla conferenza stampa hanno partecipato il sostituto procuratore Ivan Barlafante ed i dirigenti della Digos, Claudio Spadaro, ed il capo della Squadra Mobile, Cataldo Pignataro.