Convegno della Camera Minorile distrettuale “Primo Polacco-Francesco Perrotta”
“Separazione, divorzio e affidamento – Linee guida per la tutela per la tutela ed il supporto dei figli nella famiglia divisa” è il titolo del convegno che la Camera Minorile distrettuale “Primo Polacco – Francesco Perrotta” di Catanzaro ha tenuto ieri nella sala “G. Papaleo” della Confindustria di Catanzaro.
Introdotto e moderato dal presidente della Camera Minorile Distrettuale di Catanzaro, avv. Angelo Polacco, il convegno è servito ad approfondire sulle diverse competenze che, a vario titolo, sono interessate nei procedimenti di separazione e divorzio con un occhio attento alle dinamiche che interessano la sfera dei minori, spesso considerati un elemento accessorio alla lite tra i coniugi quando, invece, sono il primo obiettivo da difendere per i professionisti che sono chiamati a dirimere queste controversie.
A portare i saluti del Comune di Catanzaro, che ha patrocinato il convegno, è stato l’avvocato Gabriella Celestino, assessore, tra le varie deleghe, ai Servizi Sociali ma anche alle Politiche per le famiglie. Celestino ha focalizzato la sua attenzione, e quella del folto pubblico presente, su come il concetto di famiglia sia cambiato nel tempo, facendo emergere criticità da affrontare con urgenza e determinazione.
Appunto con uno sguardo puntato sul minore, ed in particolare sull’istituto dell’affidamento condiviso, la dr.ssa Teresa Chiodo, Magistrato presso la Corte d’Appello di Catanzaro con una lunga esperienza presso il Tribunale dei Minorenni, ha relazionato su “Affidamento Condiviso: risorse, limiti e problematiche”, puntando l’attenzione, nelle famiglie disgregate, sul difficile tema della esecuzione dei provvedimenti giudiziari sui minori, e sulla difficile applicazione ed interpretazione. Nel nostro ordinamento giuridico non esiste una disciplina organica in tema di esecuzione dei provvedimenti che riguardano i minori; la mancanza di una normativa specifica e le competenze divise fra vari giudici rendono difficile l’individuazione del giudice competente per l’esecuzione dei provvedimenti, esecuzione che presenta una serie di problemi delicati e di non facile soluzione atteso che l’obbligo di consegna non ha come oggetto un “bene” ma una persona incapace di agire.
A tal proposito va sottolineato che tutti i provvedimenti presi in sede di cognizione nell’esclusivo interesse dei minori, devono essere successivamente attuati tenendo conto soltanto di tale interesse e non, come alle volte viene prospettato, di quello del genitore. Pertanto, al fine di evitare un ulteriore danno ai minori già penalizzati perché privi di un sereno ambiente familiare, è indispensabile che il giudice competente ad attuare il provvedimento possa avvalersi di validi supporti e di figure professionali specializzate per verificare, in concreto, l’eseguibilità del provvedimento. La Dott.ssa Angela Costabile, Professore ordinario di psicologia dello sviluppo e dell’educazione, del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria, ha invece focalizzato nel suo intervento sulle teorie dell’attaccamento classico e moderno, approfondendo sugli aspetti che più legano il minore al genitore, in particolare alla madre. Un intervento di grande spessore che ha acceso anche un interessante dibattito in sala proprio sull’elemento affettivo nel rapporto minore-genitore.
Il Dott. Marco Pingitore, psicologo-psicoterapeuta, criminologo, Presidente della Società Italiana Scienze Forensi, nel relazionare sull’importanza della consulenza tecnica d’ufficio, portando molti casi pratici affrontati, ha fatto notare come in questi casi di frattura tra coniugi, vi sia una grande responsabilità delle consulenze tecniche, che hanno il compito di ricostruire le dinamiche affettive compromesse, ma anche quelle intaccate, come per i minori, da crisi non volute e soltanto subite. Pingitore ha, inoltre, focalizzato l’attenzione sulla considerazione che la CTU dovrebbe essere intesa come collegiale, dove giudice, ctu e ctp devono necessariamente collaborare, al fine di raggiungere l’obiettivo primario della tutela del minore coinvolto nel conflitto.
L’avvocato Luca Muglia, Past President dell’Unione Nazionale Camere Minorili, ha invece puntato l’attenzione del folto uditorio sugli aspetti deontologici che interessano il ruolo dell’avvocato nei casi di separazione e divorzio. Una responsabilità che va oltre il patrocinio legale, rappresentando spesso un punto d’appoggio per i coniugi in lite per evitare fratture ulteriori e insanabili, a discapito dei figli.
Nel concludere il convegno, l’avvocato Rossana Greco, componente del Direttivo della Camera Minorile Distrettuale di Catanzaro, ha fatto notare come l’interesse supremo del minore sia la bussola che guida i diversi professionisti, con competenze sempre più multidisciplinari, nel dirimere le controversie tra i coniugi. Un supremo interesse, ha fatto notare l’avvocato Greco, che dovrebbe indurre il legale, nei casi in cui la lite tra coniugi dovesse talmente degenerare da danneggiare la sfera dei minori, a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di rimettere il mandato piuttosto che avallare comportamenti autodistruttivi.
Il convegno, che ha preso il titolo dall’omonima pubblicazione di Maria Claudia Biscione e Marco Pingitore edita dalla Casa editrice Franco Angeli, è servito anche ad anticipare i temi di una interessante guida pratica, curata dal dott. Pingitore, sul ruolo e competenze del consulente tecnico proprio nei processi che interessano i minori e, più in generale, le diverse dinamiche familiari.