I ballerini di Arte in movimento “stregano” il Cilea
Il pubblico del teatro “Francesco Cilea” stregato dai ballerini della compagnia danza “Arte in movimento”. Un teatro gremito sino al loggione e la meritata standing ovation nel finale, segnano un altro importante successo per la scuola di danza della coreografa reggina Giusy Bolaffi che mettendo su uno spettacolo interamente gratuito, ha fatto riaprire giovedì sera la culla dell’arte reggina coinvolgendo 45 ballerini di tutte le età e portando in scena una perfetta sintesi di moderno e contemporaneo.
Due ore intense e piene di emozioni, in una serata condotta dalla presentatrice Eva Giumbo e che ha visto anche l’esilarante esibizione del comico Jo Kattolo.Talento, entusiasmo, dedizione. Sono le tre qualità che, come ogni stagione, festeggiano la fine dei corsi ma anche l’inizio di un nuovo percorso per i giovani danzatori. Ad aprire le danze una splendida coreografia sulle melodie di “Just give me a reason”, “Military girl”, per poi seguire in un contesto scenografico e di costumi con “La Bella e la Bestia” dove a catalizzare l’attenzione ci hanno pensato le ballerine più piccole vestite da tazzine, posate, orologi e ancora “Klingande”, balletto che ha visto sul palco insieme agli allievi, la nota coreografa Bolaffi. Gli spettatori sono stati catapultati in quel mondo incantato ma a riportarli con i piedi per terra ci pensano i bravissimi ballerini di Hip Hop. Applausi sul finale sono stati riservati alla direttrice artistica che ha ideato e realizzato tutti i balletti chiudendo un anno intenso di attività artistiche. E fa un bilancio positivo la giovane coreografa Giusy che, nel finale, ha messo in evidenza le qualità dei danzatori chiamati a cimentarsi con sequenze di passi complesse e articolate con spunti al limite del virtuosismo. Belli gli schemi coreografici, gli scambi dinamici, articolati, ricchi di passi. Insomma, una scrittura piena e musicale in perfetta linea col carattere del brano. Si chiude così un bell’affresco di danza dinamica e generosa che mette in mostra una scuola in salute dove spicca un grande rigore esteso fino a tutta la sequenza dei saluti finali.