Regione, Confindustria: “Molte preoccupazioni su spesa fondi Por”
"La riunione del Comitato di Sorveglianza del POR Calabria ha aumentato la preoccupazione del sistema confindustriale calabrese circa le difficoltà di realizzazione della spesa entro i termini di scadenza previsti per dicembre 2015". E' quanto si legge in una nota stampa.
"Aldila' degli impegni di spesa che "coprirebbero" la dotazione finanziaria del programma - secondo Confindustria - la spesa effettiva è però appena sopra il 40%. Questo significa che in 18 mesi la Regione dovrà spendere oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro, quasi il 60% del valore dell'intero programma. C'e' molta apprensione nelle dichiarazioni del presidente regionale Giuseppe Speziali e dei presidenti territoriali, Natale Mazzuca, Andrea Cuzzocrea, Daniele Rossi, Antonio Gentile e Michele Lucente.
"Dover spendere oltre la metà del programma in appena un anno e mezzo quando nei precedenti 6 anni si è speso quel che si è speso” non ci fa stare tranquilli e ci obbliga a mettere in atto tutte le azioni necessarie a che la Calabria non rischi di perdere risorse alla fine del ciclo di programmazione 2007/2013. Da più tempo ed in più sedi avevamo espresso la necessità di dare una "scossa" per invertire una rotta che, aldilà di ogni altra considerazione, sembrava portare la Calabria sull'orlo di un possibile e significativo disimpegno delle risorse comunitarie. La riduzione della dotazione finanziaria del POR FESR di oltre un terzo di quella iniziale ha prodotto, in automatico, un elevamento percentuale dei livelli di spesa che, però, continua non essere soddisfacente. Abbiamo, ad onor del vero, registrato una serie di miglioramenti tecnico procedurali (task force di sostegno agli Enti Locali, procedure, controlli) messi in campo dall'Autorità di Gestione che però non crediamo riescano da soli ad incidere sulla realizzazione del programma. Tanti e troppo complessi i progetti in itinere e numerosi ancora i bandi da dover emanare da parte della Regione per potere stare tranquilli”
"Del resto - secondo i rappresentanti delle imprese - si è stati costretti a portare in salvaguardia sul Piano di Azione e Coesione i progetti più significativi del Por (Grandi progetti, ingegneria finanziaria, regimi di aiuto sui PISL, tagli ai PISU). Sono però le scelte "politiche" fatte a monte che hanno aiutato e non aiutano a realizzare i progetti, basti pensare all'estrema frammentazione degli interventi. Un solo dato su tutti: la percentuale degli Enti Locali coinvolti direttamente o indirettamente tocca la quota del 96,3% contro il 39,6% dell'intero Mezzogiorno.
A ciò si aggiunga che servono oltre due anni per redigere graduatorie, che i regimi di aiuto alle imprese che, stante la crisi ed i ritardi con i quali sono stati emessi, registrano poco appeal: se questi sono i dati a disposizione non c'e' davvero da stare tranquilli. Peraltro le nostre preoccupazioni sono anche quelle della Commissione Europea se è vero come è vero che forti sono state e sono le raccomandazioni e sollecitazioni sulla spesa provengono anche da quel versante. Perciò non serve a nessuno, men che meno ai calabresi, pensare che vada tutto bene e sarebbe ora che la politica di qualunque estrazione partitica, sia meno distratta da questioni che poco hanno a che vedere con le esigenze delle imprese e dei cittadini! Il tempo sta per scadere e noi , come sempre, ci siamo e siamo pronti a promuovere traiettorie di sviluppo nuove e diverse poichè di sola spesa senza nessuno sviluppo si può anche morire. Il nodo vero, oggi - conclude Confindustria - è quello di riuscire a trasformare la Calabria ridando fiducia e speranza a chi ancora pervicacemente crede che un futuro migliore per la nostra terra possa ancora esserci". (AGI)