Celebrato il cinquantesimo sacerdozio di don Pino D’Agostino
“Cari amici in questa chiesa non vedete lapidi o altri scritti; in quello che c’è, che si vede, io percepisco, quale riflesso dell’impronta dell’opera paterna di Dio, l’impronta invisibile del cuore attento e generoso di tantissimi di voi; il Signore vi dia tante grazie e benedizioni. Vi ringrazio tutti, dal più piccolo al più grande, per l’affetto, per la fiducia, per il generoso sostegno, per la vostra collaborazione, comprensione e pazienza”.
Con queste parole don Pino D’Agostino ha concluso la celebrazione dell’eucarestia nel giorno anniversario del suo 50° di ordinazione sacerdotale. Nella sua parrocchia di Santa Caterina, gremita di fedeli, ha reso grazie al Signore per il dono del sacerdozio e per tutti questi anni di servizio instancabile. Si avvertiva un'emozione forte, e don Pino ha voluto condividerla insieme ai tanti suoi confratelli sacerdoti e i vescovi presenti: Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza-Bisignano e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, Vittorio Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabria - Bova, e Santo Marcianò, ordinario militare e originario della Parrocchia di Santa Caterina.
Tantissimi i fedeli, che per l'occasione sono rientrati anche da lontano: “non potevo mancare, è la mia storia, il mio parroco, anche se adesso vivo altrove”. Ma i festeggiamenti per il giubileo sacerdotale di don Pino sono iniziati già con la prima domenica del mese e sono proseguiti nelle successive, con la presenza di sacerdoti “parrocchiali”, quei sacerdoti cioè che, per nascita o per servizio, sono o sono stati molto vicini alla parrocchia di Santa Caterina.
Una preghiera costante culminata nella serata del 28; una preghiera che si è fatta incontro nelle piccole, familiari, discrete iniziative che nell’ultima settimana hanno visto protagonisti tutti gli abitanti del quartiere: Il torneo di calcetto; la festa con i gruppi parrocchiali ed amici cari a don Pino, il regalo dei “Fiati” di Delianuova con la corale di Oppido-Palmi; ed infine la veglia serale e le forti riflessioni scandite nei tre momenti: chiamata, servizio e rendimento di lode.
La storia di questa lunga, bella, intensa vita sacerdotale diventa così una celebrazione di una storia di fedeltà a Dio ed alla sua Chiesa: non voleva essere e non è stata la celebrazione di un uomo che, schivo e modesto, non avrebbe gradito. Nell’omelia, del resto, Nunnari ha più volte sottolineato questi tratti di don Pino, già presenti durante gli anni di scuola in seminario, ancor prima di essere consacrato sacerdote. La mitezza, la modestia sono state da sempre le note caratteristiche dell’uomo-prete, apprezzate e testimoniate in tutte le comunità in cui ha reso il suo servizio, in ruoli e responsabilità diversi. Tante le vocazioni nate in parrocchia da quando è arrivato, ma sopratutto l'amore e il servizio verso gli ultimi, i poveri e le famiglie hanno contrassegnato l'esistenza sacerdotale di don Pino.