Poste, Slc Cgil: in Calabria gestione del personale scellerata
“Da tempo in Calabria la SLC richiede a Poste Italiane una gestione del personale effettuata su criteri certi e trasparenti, non da ultimo nella nota dello scorso 14 maggio. Ci duole sottolineare però che ancora questo “modus operandi” non è stato recepito dall’azienda che continua a perpetrare scelte prive di ogni logica di impresa e che mira a colpire la dignità dei lavoratori.” È quanto afferma in una nota la segreteria regionale Slc Cgil Calabria.
“Nel corso degli ultimi mesi è stata attuata, ancora una volta, “l’ennesima turnazione di personale” che ha riguardato, nella maggior parte dei casi, quadri aziendali. I movimenti effettuati invece di rivolgersi agli “sposizionati” (lavoratori temporaneamente senza applicazione relativa all’adeguata qualifica ricoperta), dando loro dignità lavorativa ed al contempo efficienza aziendale, ha riguardato altri. Si assiste, quindi, all’ennesimo strano “balletto” con personale immesso in percorsi di crescita professionale ed altro che puntualmente viene dequalificato.
Come SLC CGIL – prosegue la nota - non comprendiamo quali siano i motivi o le esigenze particolari che spingono l’azienda ad una gestione del personale oltremodo scellerata.
Qual è, dunque, la logica che muove le scelte aziendali? La scelta del personale viene effettuata solo tra coloro che vengono opportunamente ”segnalati“? Si nascondono logiche clientelari dietro questi “strani” ed illogici movimenti?
Queste domande avremmo voluto porre ai vertici regionali di Poste Italiane, che però, non avendo forse risposte chiare e trasparenti da fornire, si sottrae al confronto!
Senza voler entrare in merito alla capacità professionale dei lavoratori interessati nei percorsi di crescita, questo ennesimo “giro di valzer” conferma che in Calabria prima di effettuare qualsiasi rotazione di personale non si esaminano gli elementi caratterizzanti la storia professionale dei lavoratori, non si agisce secondo una logica industriale, ma semplicemente si provvede a collocare chi è più gradito al “sistema”. Tutto questo ci pare vada in direzione opposta e contraria proprio a quanto dichiarato dal nuovo AD Caio nelle sue prime dichiarazioni di insediamento, il quale ha fatto intendere chiaramente di voler dare un respiro industriale e di impresa a questa azienda.Ma forse in Calabria, l’input dell’AD non è stato ancora recepito! – Continua la Slc Cgil Calabria - Non ci meraviglieremmo se, nei prossimi mesi, venissero effettuati ulteriori movimentazioni di personale già “prescelto” andando a completare il puzzle ad incastro che qualcuno da mesi studia con particolare attenzione per completare il quadro costruito. Il tutto magari in tempi rapidi prima che qualche cambiamento interno all’Azienda possa bloccare quanto concordato in precedenza nelle segrete stanze!
Per questi motivi, denunciati più volte, la SLC CGIL Calabria - conclude la nota - ha chiesto un incontro per discutere del personale “sposizionato” e delle possibilità di coinvolgimento dello stesso in percorsi di reinserimento in attività produttive. Non ci sorprenderebbe se l’azienda anche in questo caso si sottraesse al confronto con chi rappresenta i lavoratori, tant’è che per le varie richieste rimaste inascoltate la SLC CGIL Calabria ha dato mandato esplorativo ai propri legali per avviare una causa per condotta antisindacale ai sensi dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori.”
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