Lamezia, l’Italia dei valori chiede tavolo al direttore generale dell’Asp
“Da oltre dieci giorni assistiamo ad una vera e propria querelle tra il Tribunale dei diritti del malato e il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale Gerardo Mancuso che ha avuto come oggetto i problemi che riguardano le strutture e i servizi sanitari di Lamezia Terme”. Lo scrive l’Italia dei valori in una nota.
“A denunciare le deficienze strutturali e carenza di programmazione, nonché la mancanza di confronto, è stato il Tribunale dei diritti del malato attraverso una puntuale denuncia della portavoce Daniela Tolomeo. Come coordinamento lametino di Italia dei Valori, vogliamo subito dire che stiamo dalla parte del Tribunale dei diritti del malato, in primo luogo perché riteniamo che la lodevole azione quotidiana svolta dai volontari vada rispettata. Non lo ribadiamo noi, ma lo riscontrano i cittadini della città della Piana e del suo vasto comprensorio che si rivolgono a queste strutture.
Lo dice anche l’associazione “Mondo Libero” che giustamente sottolinea come il direttore generale piuttosto che valutare quanto segnalato in maniera costruttiva e propositiva dal TdM cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto con delle giustificazioni che non trovano riscontro nella realtà. Noi pensiamo, proprio per le professionalità che prestano la loro opera in modo del tutto volontario all’interno del TdM che, dunque, quanto da loro denunciato risponde a verità .
Allo stesso tempo siamo d’accordo solo su un punto con il direttore generale dell’Asp, quando afferma che tanti disagi vengono superati grazie alla dedizione e professionalità degli operatori delle strutture. Per il resto riteniamo che vada da subito aperto un tavolo di confronto per scongiurare che la situazione già debole si aggravi ulteriormente. Situazione che certamente è figlia di una politica sanitaria regionale che trincerandosi dietro il piano di rientro fa pagare ai cittadini un prezzo salato, ma soprattutto li priva di un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione, che è la tutela della salute. Non ci sorprende che la classe politica della città di Lamezia, abbia deciso di non prendere posizione in merito alla vicenda pur essendo Lamezia ben rappresentata a tutti i livelli istituzionali e con ruoli di rilievo.
Al contrario in tante altre occasioni abbiamo assistito a capricciose lotte che hanno riguardato altri settori. Dalla sanità, da sempre subalterna alla politica, e che si regge su consolidati equilibri politici – clientelari, sembra che ognuno se ne voglia stare alla larga, tanto poi in caso di necessità c’è sempre un amico a cui rivolgersi per farsi curare magari lontano dalla città di Lamezia”.