Teatro Rendano, Lorenzo Parisi è il nuovo direttore artistico
E' il musicista Lorenzo Parisi il nuovo Direttore artistico del Teatro "Alfonso Rendano" di Cosenza. Lo ha deciso la commissione nominata dall'Amministrazione comunale per valutare le domande e i progetti presentati a seguito dell'apposito bando pubblicato dal Comune di Cosenza.
Cosentino, 48 anni appena compiuti, violinista con una lunga militanza al servizio della musica, Lorenzo Parisi ha curato, ininterrottamente da circa 20 anni, la stagione concertistica dell'Associazione culturale "Maurizio Quintieri" prima da direttore artistico e poi da Presidente, condividendone il percorso con il pianista Giuseppe Maiorca. Allievo del maestro Riccardo Brengola, con il quale ha conseguito il diploma di violino al Conservatorio "Gioacchino Rossini" di Pesaro, Parisi si è poi perfezionato con Pavel Vernikov, esponente di spicco delle celebre scuola violinistica russa, che ha pesato molto nella sua formazione. Un apprendistato di lusso che gli ha aperto le porte - siamo a metà degli anni novanta - dell'Accademia "S.Cecilia" di Portogruaro dove ha incontrato altri grandi nomi della musica classica, come il pianista Alessandro Specchi, abituale accompagnatore del grande violinista Uto Ughi.
Molteplici i concerti che Parisi ha tenuto all'interno di formazioni sinfoniche o da camera. Di particolare rilievo l'esperienza che lo ha portato a suonare con il prestigioso gruppo "Carme", formazione ormai sciolta ma di cui hanno fatto parte diversi solisti del Teatro alla Scala di Milano. Il suo primo approccio con il Teatro "Rendano", di cui ora sarà direttore artistico, risale al 1986, l'anno del suo primo saggio da solista con l'Orchestra del Conservatorio "Stanislao Giacomantonio", seguito, nell'87, dalla sua prima stagione lirica. Nel 1990 - piccola curiosità - Parisi svolse al Teatro "Rendano" anche il servizio civile. Delle 28 domande prevenute ed esaminate dalla commissione incaricata di individuare il nuovo direttore artistico del "Rendano", 20 sono state escluse perché presentate in maniera difforme rispetto a quanto previsto nel bando. (AGI)