Pizzo: rinvenuta pistola con matricola abrasa, arrestato imprenditore

Vibo Valentia Cronaca

Continuano senza sosta i controlli da parte dei Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, in particolare sui paesi della zona costiera.

A distanza di pochi giorni dal rinvenimento di una pistola cal. 6.35 detenuta da un pensionato di Briatico stamani è stata la volta di Pizzo ove i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto Massimiliano Di Leo, 41 anni, imprenditore del luogo.

A seguito di una perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione di Di Leo, i Carabinieri della locale Stazione collaborati da un’unità cinofila anti esplosivo del Gruppo Operativo “Calabria” hanno rinvenuto, debitamente occultata nella camera da letto, una pistola marca beretta cal. 7.65 con matricola abrasa perfettamente funzionante e 8 proiettili dello stesso calibro.

All’atto del rinvenimento dell’Arma l’imprenditore di Pizzo non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità.

Ora è rinchiuso nel carcere di Vibo Valentia a disposizione dell’autorità giudiziaria innanzi alla quale dovrà rispondere di detenzione di arma clandestina, ricettazione, detenzione abusiva di munizioni

Di Leo era stato tratto in arresto il 24 giugno per il reato di furto aggravato di energia elettrica: i Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia avevano scoperto un allaccio diretto alla rete realizzato dal Di Leo il quale riforniva illegalmente di energia elettrica due sue aziende agricole ubicate in contrada Colamaio.

L’odierno arrestato fu protagonista, la sera del 24 ottobre 2012, di un altro inquietante episodio: in Contrada Bevivino a Pizzo, Francesco Ionadi esplose due colpi di pistola nei suoi confronti senza però attingerlo. Anche in quel caso i Carabinieri fecero piena luce sul movente dell’azione delittuosa: Ionadi, addetto alle pulizie presso la ditta Salemed di Pizzo di cui Di Leo è amministratore delegato, stizzito da un provvedimento disciplinare di sospensione dall’impiego adottato nei suoi confronti proprio da Di Leo pensò bene di far valere le proprie ragioni attraverso l’uso delle armi. Solo il fato, quel dì, fece si che l’episodio non si trasformasse in tragedia.

Continueranno in maniera serrata i controlli finalizzati soprattutto al contrasto del fiorente (e pericoloso) traffico delle armi clandestine.