Stasi sulla soppressione del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria

Calabria Politica
Antonella Stasi

La presidente facente funzioni della Regione Antonella Stasi interviene – tramite un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta - in merito alla soppressione del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e si dice “fermamente contraria al provvedimento per come previsto dallo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri sulla riorganizzazione del Ministero della giustizia”.

“Il provvedimento in questione - ribadisce la Presidente f.f. - sopprimerebbe il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Calabria con sede a Catanzaro e lo accorperebbe, insieme alla Basilicata, al Provveditorato della Puglia, con sede a Bari. Si tratterebbe di una decisione davvero grave e fortemente penalizzante per la nostra terra. Comprendo le esigenze di spending review a tutti i livelli, ma ribadisco che non si può pensare di risparmiare sui presidi di legalità e di sicurezza calabresi. Questa regione, dove purtroppo è fortemente presente e opera la 'ndrangheta, che notoriamente è la più pericolosa organizzazione criminale, ha bisogno di sentire lo Stato al proprio fianco e chi opera in un mondo così delicato qual è quello del sistema penitenziario deve essere supportato. Risulta davvero difficile – afferma ancora la Stasi -, ipotizzare che un macro-provveditorato per Puglia, Calabria e Basilicata sia in grado di gestire un comparto che deve già affrontare enormi difficoltà, a partire dalla carenza di organico che, secondo questo schema, verrebbe ulteriormente tagliato, e di mezzi. Non si può sacrificare sull'altare della spending review il diritto dei cittadini calabresi alla loro sicurezza. Chiederò anche al Presidente della Basilicata di attivarsi per scongiurare tale ipotesi insieme ai parlamentari della sua Regione e mi rivolgo alla deputazione calabrese affinché approfondisca la questione ed il testo venga revisionato nelle sedi competenti. La Regione – assicura infine la presidente Stasi - farà la propria parte per scongiurare questa scelta che, indubbiamente, darebbe alla Calabria e ai calabresi un segnale di scarsa attenzione da parte dello Stato rispetto a temi così delicati quali sono quelli legati alla necessità di rafforzare la legalità”.