Patto di stabilità: Stasi, Dattolo e Pugliano presentano proposta di legge
La Presidente f.f. della Regione Calabria Antonella Stasi ha presentato stamani - informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale -, durante una conferenza stampa che si è tenuta a Crotone, la Proposta di legge alle Camere ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione recante: “Modifica alle norme sul patto di stabilità delle Regioni in tema di spese effettuate con i proventi incassati dalle Regioni derivanti a qualunque titolo da attività di estrazione di idrocarburi e comunque, da accordi e protocolli relativi a vantaggi economici straordinari”. Assieme alla Presidente Stasi erano presenti l’Assessore all’Ambiente Franco Pugliano e l’Assessore All’urbanistica Alfonso Dattolo.
“La Calabria – ha spiegato la Presidente Stasi – pur contribuendo in maniera importante al recupero di autosufficienza energetica nel nostro Paese, grazie alla presenza in una parte del territorio di giacimenti di idrocarburi, non viene adeguatamente ricompensata sia in termini generativi di sviluppo locale e di risorse finanziarie che di addizionalità fiscali. Vedendosi così negata il senso di quel sacrificio che in termini di contribuzione è irrisoria rispetto ad una bilancia energetica nazionale sempre più precaria, visto che il gettito fiscale dell’attività estrattiva, nell’ordine del 45 per cento circa della produzione di idrocarburi, ad oggi, finisce esclusivamente nelle casse dello Stato, senza alcuna ricaduta per il nostro territorio. Per questo – ha aggiunto la Presidente Stasi – chiediamo l’adozione da parte del governo di disposizioni concernenti l’esclusione delle royalties petrolifere dal saldo finanziario rilevante ai fini del patto di stabilità interno.
Già qualche anno fa ci fu un’iniziativa da parte nostra nei confronti del governo nazionale, ma tale azione non fu adeguatamente supportata. Oggi presentiamo un’azione forte che ha il sapore della protesta nei confronti di regole statali ormai non più sopportabili, convinti che possa essere accolta all’interno di une dei prossimi provvedimenti all’esame delle camere nazionali. Ciò permetterebbe non solo di alleggerire le strettoie asfissianti del tetto regionale attribuito, ma di liberare lo spazio finanziario di cassa per le definizioni positive delle grandi questioni sociali ed economiche che restano tuttora aperte”.
“Dunque - hanno aggiunto gli Assessori Dattolo e Pugliano -, se è vero che le royalties e le altre diverse entrate regionali correlate all’estrazione di idrocarburi si configurano come strumento per compensare le aree interessate dalle attività estrattive, è indispensabile un intervento deciso dello Stato volto a favorire una legislazione di favore, traducibile almeno in un’esclusione dei proventi, a qualunque titolo derivanti da attività estrattiva, dalla base di calcolo e dai risultati del patto di stabilità interno, ai fini della loro effettiva spendibilità. Considerato – hanno sottolineato ancora Pugliano e Dattolo - che la Legge di stabilità 2013 ha riscritto le regole del patto di stabilità per le regioni, escludendo di fatto alcune tipologie di spesa, ma non quelle derivanti dall’estrazione degli idrocarburi, è necessario, nell’ambito dei poteri attribuiti alle Regioni dall’articolo 121 della Costituzione, di proporre alle Camere una norma di legge statale, che per superare le criticità evidenti, escluda dalla base di calcolo e dai risultati del patto di stabilità interno le spese effettuate con i proventi incassati dalle Regioni, derivanti a qualunque titolo dalle attività estrattive di idrocarburi, e comunque da accordi e protocolli relativi a vantaggi economici straordinari”.