Confesercenti contraria allo smantellamento delle Camere di Commercio

Calabria Attualità

"Il decreto legge 90/2014, in conversione alla Camera dei Deputati, dispone, all’articolo 28, che il bilancio delle Camere di Commercio venga ridotto di oltre un terzo, in un colpo solo e a partire dal 1° gennaio 2015. Come riorganizzare le Camere di Commercio e quale attività dovranno svolgere lo si vedrebbe, invece, in seconda battuta, nel testo del Disegno di legge Delega che non è ancora noto.

In questi ultimi tempi, - si legge in una nota di Confesercenti - sul tema della riforma della Pubblica Amministrazione e delle Camere di Commercio, si sono susseguite e accumulate prese di posizione, dichiarazioni, annunci. Abbiamo anche spesso assistito a dichiarazioni che, nel volgere di breve tempo, si sono modificate, anche radicalmente.

Confesercenti ritiene indispensabile ed urgente un confronto soprattutto tra le Associazioni sulla effettiva efficacia e ricaduta, del decreto, per le imprese. Un dato però è incontrovertibile non si inizia una riforma riducendo le entrate senza delineare il progetto di riforma.

Per quanto ci riguarda alcune delle funzioni garantite fin qui dalle Camere (Credito e Sviluppo dell’economia locale) vanno salvaguardate ed incentivate proprio grazie ad una profonda riforma riducendo drasticamente gli attuali costi a carico delle imprese.

Abbiamo da sempre sostenuto la necessità di una riforma che razionalizzasse il sistema camerale, pesasse il meno possibile sulle imprese e destinasse le risorse per lo sviluppo ed il sostegno alle imprese.

Un altro elemento per noi fondamentale è rappresentato dalla necessità di razionalizzare il sistema camerale dando ruolo di “sportello” alle organizzazioni di categoria

Le Camere di Commercio rappresentano uno strumento per il sostegno e lo sviluppo delle economie locali, capaci di valorizzare le specificità territoriali oltre che gestire l’anagrafe pubblica delle imprese.

Rappresentano un ‘bagnasciuga’ tra pubblico e privato che realizza una forma di democrazia economica partecipata tra le diverse componenti e categorie dei sistemi economici locali. Queste caratteristiche vogliamo che restino al termine di un’azione di riforma, di efficientamento e di razionalizzazione che, noi per primi, riteniamo necessarie."