Oggi la presentazione del libro di Domenico Sorace
Sarà la letteratura protagonista di una serata d’agosto in un noto villaggio turistico di Copanello dove oggi, lunedì 28, alle 21.30 Domenico Sorace, autore vibonese, presenterà il suo libro “Il cielo è azzurro come i tuoi occhi neri” è il racconto di una grande amicizia che, come spesso accade, reca in sé i segni di altrettanto grandi contraddizioni ed ipocrisie.
Un affresco sull'amicizia e sulle sue implicazioni. Due vite si incrociano e,proprio all'esordio della giovinezza, l'ideologia ed il terrorismo le separano, lasciando una scia di rimorsi e rimpianti. Quale il limite dell'amicizia? Si può, per essa, rinunciare alle proprie idealità? Su questi temi si dipana la storia dei due protagonisti che, via via, diventa viaggio e ricerca di sé. L'esito non è scontato ed entrambi, al cospetto della verità, saranno chiamati a sciogliere i nodi della vita
La vicenda si dipana nel volgere di un cinquantennio, dall’infanzia alla piena maturità, nel corso del quale, attraverso gli occhi del protagonista narrante, viene aperta una finestra sui grandi temi che hanno avvinto l’umanità del secondo dopoguerra: la guerra fredda, i conflitti che ne sono conseguiti, il terrorismo, la mafia, la corruzione e l’inchiesta “Mani Pulite”, la caduta del “Muro”, le rivoluzioni che hanno liberato l’est europeo dal giogo sovietico, il tema della sostenibilità ambientale dello sviluppo.
Tutto cambia grazie ad un elemento accidentale, quasi insignificante: nel corso di una cerimonia religiosa, la Comunione della nipotina preferita, il protagonista, svogliatamente in Chiesa e pronto a fuggirne, nota un dettaglio che lo colpisce: due persone anziane, che egli riconosce come nemici giurati da sempre, si ergono dal loro banco e si cercano per scambiarsi il segno della pace. Capisce, in un lampo, che non tutto è per sempre e che ogni uomo ha il diritto, ed il dovere, di fare i conti con la sua storia ed i suoi fallimenti. Decide, così, di lasciare tutto e partire alla ricerca dell’amico che non vede da oltre trentacinque, per chiedergli un’unica cosa: se era stato un assassino. Solo così avrebbe saputo se lui stesso ne era stato involontario complice.