Cgil Calabria su rapporto Svimez

Crotone Attualità

"La fotografia che fa la Svimez del Sud e della Calabria, già anticipata sia dalla Banca d’Italia e sia dal rapporto Istat dei mesi scorsi, trova conferma nelle nostre valutazioni e nelle nostre iniziative rivendicative e di mobilitazione che abbiamo tenuto nei mesi passati." Lo si legge in una nota della Cgil Calabria.

"Il quadro è particolarmente allarmante -spiega la nota - e grave: desertificazione industriale - ripresa della emigrazione, in particolar modo dei giovani, - caduta della natalità – caduta del Pil e dell’occupazione ai minimi storici – raddoppio della povertà in pochi anni – aumento del divario tra nord e sud.

Il quadro allarmante che emerge e che segnala altresì come la Calabria, all’interno dell’Area Meridionale, sia quella che sta pagando i prezzi maggiori della crisi.

Le politiche messe in atto finora dal Governo non producono effetti significativi di ripresa soprattutto in Calabria.

E’ necessaria pertanto una terapia d’urto e una attenzione particolare alla drammaticità della situazione economico sociale occupazionale della Calabria.

I provvedimenti finora attuati dal Governo sul terreno del rilancio dei consumi al Sud hanno prodotto effetti insignificanti sia al Sud che al Nord.

E’ necessario pertanto prestare la massima attenzione di politica economica al Sud l’unica strada per una ripresa generale dell’intero Paese, una terapia d’urto che punti al rilancio della politica industriale e della occupazione e degli investimenti infrastrutturali eco sostenibili, capace di produrre a breve effetti sull’occupazione, nè è opportuno limitarsi al pur necessario sblocco dei Fondi comunitari.

Il Governo deve andare oltre la politica degli annunci e quindi avviare una vera e propria terapia d’urto per il Sud e per il Paese.

E’ necessario altresì cambiare radicalmente le politiche regionali e locali a cominciare dalle città, altra palla al piede del Sud.

Tutti sono chiamati - conclude la Cgil - ad uno sforzo straordinario a cominciare dai sindacati e dalle imprese. Ai cittadini del Sud spetta un compito delicato, quello di scuotere l’èlite locali e rivendicare radicali svolte nelle politiche pubbliche finora praticate, a cominciare dalla trasparenza, dalla lotta alla corruzione, agli sprechi e a riportare al centro delle politiche pubbliche il lavoro, la produzione, un moderno welfare e un adeguato sistema di ammortizzatori sociali."