Regione, il piano di Maiolo (Pd) per il nuovo governo

Calabria Politica
Mario Maiolo

“È giunto il momento, in Calabria e per la Calabria, di assumersi la responsabilità di individuare soluzioni programmatiche credibili rispetto alla grave situazione economica e sociale in cui versa la nostra Regione”. E’ quanto afferma Mario Maiolo, consigliere regionale del Pd.

“Credo fermamente che sia giunto il momento di verificare la possibilità di realizzare un Governo di Responsabilità regionale che sia frutto della collaborazione delle forze positive esistenti in Calabria: chi è già impegnato in politica, chi vorrebbe impegnarsi ma non ne riscontra le condizioni di agibilità, chi è impegnato nella società civile e nella vita economica e produttiva della Regione e vorrebbe fare di più.

Un Governo con un programma organico, realistico e lungimirante sulla cui base possa distinguersi chiaramente tra chi ha “a cuore” il futuro della Calabria, vuole mostrare la sua "amicizia" verso la propria terra e chi, invece, vuole mantenere lo stato attuale che agevola direttamente o indirettamente clientelismo e collusione, favorendo la rete negativa che tiene legati i "nemici della Calabria".

“Poche e indifferibili le azioni per dare slancio alla Regione e affrontare un’incisiva azione di governo: una riorganizzazione dell’assetto istituzionale e burocratico della Regione, alla luce delle riforme istituzionali nazionali e dell’istituzione della Città Metropolitana; la Programmazione del nuovo ciclo di Fondi europei per il 2014/2020, mirata a un piano di sviluppo industriale della Calabria e a un serio piano di formazione professionale che garantisca il reinserimento occupazionale dei percettori di ammortizzatori sociali e dei precari, per interrompere una pratica eticamente inaccettabile; fare della solidarietà e dell’inclusione sociale il carattere distintivo di una Regione sempre più segnata da frontiere interne ed esterne delle povertà; investimenti in Istruzione, Cultura e Alta formazione mirati a garantire un più efficace inserimento occupazionale dei giovani e delle donne, categorie gravemente penalizzate; l’attuazione di un Piano della Ricerca e dell’Innovazione condiviso da Regione, Università Calabresi, Centri di Ricerca e Imprese indirizzato a soddisfare la domanda interna avanzata dal sistema produttivo con un accento imprescindibile sull'organizzazione dei servizi dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia basandosi sul rispetto dell'equilibrio finanziario di gestione e sulla riscossione diretta delle tariffe da parte dei gestori; l’ammodernamento del sistema strutturale e tecnologico del comparto della Sanità, dalla costruzione di una rete territoriale sanitaria e socio-sanitaria integrata in modalità economicamente sostenibile che metta al centro della gestione ordinaria e della programmazione il malato e gli operatori; la riqualificazione e l’adeguamento della competitività sui mercati, attraverso investimenti pubblici mirati, dei settori peculiari e ad alto potenziale quali agricoltura, turismo ed edilizia, ad iniziare rispettivamente dalla specializzazione colturale, dalla qualificazione della rete dei "turismi" e dall’housing sociale; l’attuazione del Piano delle Sostenibilità orientato all’ equilibrio tra valorizzazione e tutela ambientale, difesa del suolo, sistema delle infrastrutture e delle mobilità, con particolare attenzione al rapporto tra le aree urbane e le aree marginali e alle smart cities nel trasparente rapporto delle pari opportunità sostenibili”.

“Nel quadro di questa straordinaria e inderogabile azione di Responsabilità regionale sono pronto ad assumermi le mie responsabilità, a iniziare dall'odierna proposta che ritengo doveroso sottoporre alla valutazione delle donne e degli uomini calabresi, delle attuali e future classi dirigenti, di tutte le istituzioni economiche, sociali, laiche e della Chiesa Cattolica calabrese.

Ritengo necessario avviare un’azione politica di confronto a trecentosessanta gradi per superare lo schema della sterile alternanza tra Centrodestra e Centrosinistra che finora ha dato prova di fallimento e non ha inciso in maniera visibile sull’avanzamento dell’azione di governo per la soluzione dei problemi reali dei cittadini calabresi.

A tal fine è necessario chiedere al Governo nazionale ed europeo, alla Magistratura e alle Forze dell’ordine un impegno comune nel supportare la Calabria e il suo Governo in questa fase di transizione, soprattutto nella lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata e alle economie illegale. È altrettanto necessario tuttavia, nel rispetto delle reciproche autonomie, rinunciare agli anacronistici e improduttivi rituali appelli ai governi centrali che generano solo deresponsabilizzazione e assistenzialismo. È ormai indifferibile il tempo di assumere finalmente la programmazione e la gestione di dieci anni di Governo regionale con la responsabilità necessaria a garantire il diritto di futuro ai calabresi e alla Regione Calabria”.